MANTOVA – Una ragazzina di Mantova ha salvato un suo coetaneo di Roma finito nell’infernale ingranaggio del Blue Whale, il gioco social che spingerebbe gli adolescenti ad atti autolesionistici sino al suicidio. Ne dà notizia oggi la Questura di Mantova.
Alcuni giorni fa la minorenne si è rivolta all’ufficio denunce della Questura, preoccupata per un suo amico, residente a Roma, che le aveva confidato, tramite WhatsApp, di essere rimasto coinvolto nel gioco. L’amico le ha raccontato di aver iniziato da una settimana e che non riusciva a smettere perché il suo “curatore” (come vengono definiti gli anonimi amministratori del gioco) minacciava di prendersela con la sua famiglia e che, pertanto, non gli restava altra scelta che suicidarsi.
Subito dalla questura è partita una segnalazione ai colleghi romani che, grazie agli elementi forniti, hanno rintracciato il ragazzino nella sua casa. Il giovane non aveva ancora messo in atto gesti autolesionistici, ma è stato trasportato all’ospedale e sottoposto a visita medica.
Sono tanti i casi che si registrano ormai con frequenza quotidiana del Blue Whale (Balena blu) che attraverso una serie di “prove” spinge adolescenti a gesti autolesionistici pur di superarle e solo i più fragili e indifesi rimangono incastrati da persone anonime e senza scrupoli. Nel “gioco”, oltre a incidersi a sangue disegni e scritte, ci sono prove che prevedono ad esempio la “stesa” sui binari in attesa che passi il treno piuttosto che il lancio da un edificio alto. Il fenomeno, estremamente pericoloso, allarma e preoccupa scuole e famiglie.