11 Dicembre 2024

Dalla manovra stop all’aumento dell’Iva per il 2018

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Il Senato discuterà la manovra. Stop aumento Iva

“Gli effetti cumulati delle riforme strutturali sulla crescita economica, se pienamente implementate, sono stimati intorno al 3% lungo un periodo di cinque anni. Una ulteriore spinta alla crescita verrà dagli investimenti pubblici”. E’ questo uno dei passaggi sostenuti dal ministero dell’Economia in risposta alla lettera della Commissione Ue che chiedeva chiarimenti sui conti pubblici nei prossimi anni.

E’ di 120 articoli il disegno di legge di bilancio 2018 approdato in Senato per l’esame parlamentare. La manovra – nel testo bollinato dalla Ragioneria dello Stato che l’Ansa ha potuto visionare – sterilizza le clausole Iva, introduce sgravi strutturali per l’assunzione dei giovani, rinnova l’ecobonus, prevede aumenti per gli statali. La sessione di bilancio inizierà domani pomeriggio con gli stralci in Aula.

Il pacchetto cultura inserito nella legge di Bilancio prevede tra l’altro l’Iva agevolata al 10% per i concerti, come già previsto per gli spettacoli teatrali, fondi per i musei e per incentivare la lettura e misure per accelerare la ricostruzione delle chiese e del patrimonio ecclesiastico dopo il sisma del centro Italia. In arrivo anche 200 assunzioni tra i vincitori di concorso che portano a 1000 gli ingressi con il ritorno della selezione pubblica, come si legge in una nota del Mibact.

Stop aumento dell’Iva nel 2018, ma l’aggravio viene rimandato e rimodulato a partire dal 2019. E’ quanto prevede il testo finale della Legge di Bilancio, bollinato dalla Ragioneria dello Stato. Di fatto le ”clausole di salvaguardia” rimangono per gli anni 2019 e eseguenti. L’aliquota Iva al 10% salirà di 1,5 punti dal gennaio 2019 e poi di ulteriori 1,5 punti dal 2020. L’aliquota Iva del 22% aumenta di 2,2 punti dal 2019 e poi di altri 0,7 punti. da 2020 e di un ulteriore 0,1 punti da 2021. Anche le accise ripartono dal 2019.

Tornano le detrazioni per gli abbonamenti di trasporto. Il testo finale della Legge di Bilancio  prevede detrazioni fino a 250 euro per le spese d’abbonamento di trasporti pubblici locali, regionali e interregionali. Tra le novità anche l’agevolazione per gli accordi di rimborso di questi abbonamenti da parte dei datori di lavoro per i propri dipendenti e per i loro familiari – una sorta di ”bonus bus-treno” – che non entrano a far parte del reddito da lavoro tassato.

Arriva una proroga di un anno per il bonus energia e per quelli relativi alle ristrutturazioni energetiche e all’acquisto di mobili. Ma il piatto delle agevolazione si arricchisce di uno sconto ad hoc, del 36% per una pesa fino a 5.000 euro, per la sistemazione a verde di aree scoperte di edifici e immobili esistenti. Lo sconto è previsto anche per impianti di irrigazione e la realizzazione di pozzi, copertura a verde e giardini pensili. Scende dal 65% al 50% il bonus energia per infissi, schermi solari, sostituzione impianti climatizzazione.

Arrivano quasi 38 miliardi in più (37,88) per il fondo investimenti creato lo scorso anno e già finanziato per 47 miliardi fino al 2032 (questa prima tranche di risorse sono state assegnate via dpcm a fine maggio). Lo prevede il testo finale della legge di Bilancio che finanzia il fondo, dedicato in particolare alle infrastrutture, per un anno in più, fino al 2033.

Si rafforzano le misure per la lotta alla povertà con un assegno più alto del 10% nei casi di famiglie numerose (fino a 530-540 euro) e un ampliamento della platea che può avere accesso al reddito di inclusione (Rei) focalizzato in via prioritaria sui nuclei nei quali è presente un disoccupato over 55. Lo prevede il testo finale della legge di Bilancio in cui viene rafforzata la dote del Fondo per la lotta alla povertà per 300 milioni nel 2018, 700 milioni nel 2019, 665 milioni nel 2020 e 637 milioni a decorrere dal 2021.

Dichiarazione Iva precompilata per chi sceglie la e-fattura e appartiene al “popolo delle partite Iva”, cioè per negozianti, artigiani e professionisti che hanno una contabilità semplificata e scelgono, in via opzionale, di comunicare acquisti e compensi con le fatture elettroniche. In questo caso – prevede il testo finale della Legge di Bilancio – l’Agenzia delle Entrate “metterà a disposizione” le informazioni per i prospetti periodici, una bozza di dichiarazione annuale Iva e dei redditi e le bozze dei modelli F24 per il pagamento delle imposte.

Sale dal 40 al 50% la quota dei diritti Tv attribuita equamente ai club di serie A, mentre scende quella attribuita sul numero dei tifosi. Salta poi completamente il riferimento (che valeva il 5%) alla popolazione residente nel comune della squadra sportiva. E’ una delle norme in materia di sport, il cosiddetto “pacchetto Lotti”. La norma attribuisce il 50% dei diritti a tutte le squadre, il 30% sui risultati conseguiti e il 20% (prima era il 25%) in base ai ‘tifosi’ paganti nelle gare casalinghe degli ultimi 5 campionati.

Aumenta l’importo della “tassa sui licenziamenti” collettivi che le imprese industriali e commerciali con più di 50 dipendenti versano per la Cig. Per ogni persona interessata a un licenziamento collettivo il datore di lavoro dovrà versare un’aliquota pari all’82% del massimale della Naspi mensile, a fronte del 41% attuale, fino a un massimo di tre anni di anzianità. In pratica se adesso per ogni persona licenziata si pagava al massimo 1.470 euro adesso la tassa potrà arrivare all’82% e sfiorare i 2.940 euro.

Rinvio di 1 anno dell’Iri l’imposta al 24% sul reddito per le ditte individuali e per le società di persona a contabilità ordinaria, che doveva valere dall’ 2017, quindi sulle prossime dichiarazioni dei redditi. La misura è confermata nel testo finale della legge di Bilancio e, come si legge nella relazione tecnica, ‘vale’ quasi 2 miliardi (1,986) tra Irpef e le addizionali regionali e comunali.

Non sarà stabilizzata ma arriva una proroga di due anni per la cedolare secca al 10% che si applica sui contratti concordati. Il testo finale della Legge di Bilancio ‘corregge’ su questo punto le bozze circolate nei giorni scorsi che prevedevano invece una stabilizzazione a regime di questo meccanismo. Ora invece la norma prevede che si possa applicare “dal 2014 al 2019″, con una estensione quindi anche al prossimo biennio. Nel testo finale – come anche nelle bozze – non entra una estensione del regime anche agli immobili ”non residenziali”: rimangono quindi esclusi uffici e negozi.

Non solo bonus 18enni, che viene rifinanziato. Il pacchetto cultura inserito nella legge di Bilancio prevede tra l’altro l’Iva agevolata al 10% per i concerti, come già previsto per gli spettacoli teatrali, fondi per i musei e per incentivare la lettura e misure per accelerare la ricostruzione delle chiese e del patrimonio ecclesiastico dopo il sisma del centro Italia. In arrivo anche 200 assunzioni tra i vincitori di concorso che portano a 1000 gli ingressi con il ritorno della selezione pubblica, come si legge in una nota del Mibact.

Padoan a Ue, da riforme spinta 3% Pil

“Gli effetti cumulati delle riforme strutturali sulla crescita economica, se pienamente implementate, sono stimati intorno al 3% lungo un periodo di cinque anni. Una ulteriore spinta alla crescita verrà dagli investimenti pubblici”. E’ questo uno dei passaggi sostenuti dal ministero dell’Economia in risposta alla lettera della Commissione Ue che chiedeva chiarimenti sui conti pubblici nei prossimi anni. “Il giudizio del governo è che l’Italia sta ancora affrontando condizioni cicliche difficili, anche se in miglioramento”. L’output gap stimato da Roma è al -2,1% del prodotto potenziale nel 2017 e a -1,2% nel 2018, mentre la Commissione nelle previsioni di primavera indica rispettivamente -0,8% e 0. Nella lettera Padoan ricorda che la Ue ha riconosciuto l’attuale metodo di calcolo dell’output gap può generare “stime implausibili per l’Italia”.


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