Sul dramma dei migranti morti annegati e asfissiati nelle ultime ore e in generale sul flusso incessante di questi mesi, interviene il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo che sul suo blog attacca l’Ue e i governi nazionali per la loro “inerzia” sull’emergenza e sprona loro a muoversi poiché tale atteggiamento potrebbe produrre risultati catastrofici in termini di perdita di vite umane e di possibili conflitti sociali.
“Serve un Piano Marshall”, afferma Grillo, ma “attualizzato in un Piano Merkel”, ossia rigide misure finanziate con quote dei Pil nazionali per aiutare le nazioni e i migranti “a casa loro”. Medio Oriente e Africa in primis.
“La migrazione biblica in corso – è l’esordio di Grillo – non la fermeranno i carri armati, né i fili spinati o l’affondamento dei barconi. Non è arrivata all’improvviso. La UE e i vari governi nazionali sembrano sempre cadere dal pero e strumentalizzano la situazione come se loro non fossero la causa prima del problema”.
Secondo il fondatore del secondo partito italiano “non si è udita una sola voce di condanna delle cause, né una strategia di lungo termine per integrare queste persone in una Europa devastata dalla disoccupazione. Vogliamo creare immensi ghetti e banlieue?”, si chiede preoccupato il leader M5S.
“Al di là di una carità pelosa non si va, ignorando che su questa strada gli europei rottameranno gli attuali partiti e faranno risorgere movimenti neonazisti. Ora – prosegue Beppe Grillo – si mette in discussione il regolamento di Dublino (che impone al profugo la permanenza nel Paese di arrivo), solo ora si chiede di accelerare le procedure di riconoscimento dei profughi (in Italia grazie all’incapacità di Alfano sono di circa due anni)”.
Misure che il M5S “ha chiesto da tempo venendo sbeffeggiato o ignorato o accusato di razzismo. Ma la Merkel e Hollande finora dove stavano? In un buco nero? Su Marte? Senza azioni coraggiose, nuove e di lungo termine si rischia la catastrofe con 200 milioni di arrivi nei prossimi anni (fonte CdS)”.
Grillo indica la strada che a suo avviso potrebbe risolvere il problema. “E’ obbligatorio – scrive – dare a queste persone delle migliori opportunità di vita nelle loro nazioni con investimenti mirati (sanità, infrastrutture, delocalizzazione di aziende produttive) con un nuovo Piano Marshall che potremmo attualizzare in “Piano Merkel” finanziato con una quota dei Pil nazionali da destinare all’Africa con una Commissione di controllo”.
“Altre azioni sono l’eliminazione della produzione di armi (l’Italia è la quinta produttrice mondiale) e la fine dell’ingerenza occidentale con missioni di pace e subordinazione totale agli interessi americani nel Mediterraneo e in Medio Oriente. Il flusso dei profughi da Afghanistan, Siria, Iraq e dalla Libia – conclude il leader M5S – è figlio delle nostre guerre e delle nostre armi. E’ ora di farsi un’esame di coscienza”.
Pure stamani il New York Times aveva criticato l’Unione europea accusandola di lavarsene le mani sull’emergenza migranti e lasciare che sia l’Italia a gestire da sola l’enorme problema che, come raccontano le cronache, più che prestarsi come paese di prima accoglienza è destinato a fungere da paese “becchino”, ossia a raccogliere cadaveri nel Mediterraneo.