7 Dicembre 2024

Il maltempo flagella il Sud Italia e torna a uccidere in Calabria

A un mese e mezzo dopo la tragedia del Raganello, nel Pollino in cui morirono 10 escursionisti, il maltempo ha fatto altre vittime nel lametino

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vigili canotto allagamenti maltempoIl maltempo flagella il Sud Italia e torna a uccidere in Calabria, un mese e mezzo dopo la tragedia del Raganello, nel Pollino in cui morirono 10 escursionisti. Una donna ed i suoi due figli sono stati travolti dall’acqua nei pressi di Lamezia Terme, dove il violento nubifragio che ha colpito la regione ha provocato l’allagamento di abitazioni, mettendo a repentaglio la vita di diversi automobilisti e coltivatori.

La donna, Stefania Signore, trentenne di cui non si avevano notizie da giovedì sera, era a bordo della sua auto con i figli di 7 e 2 anni, nei pressi di san Pietro Lametino. Il suo corpo, insieme a quello del figlio più grande è stato trovato nei pressi della vettura vuota, con i lampeggianti accesi. Disperso il bimbo più piccolo.

Probabilmente hanno tentato la fuga inutilmente per sottrarsi alla furia delle acque. Stefania Signore era stata a prendere i figli dai nonni, a Curinga, e stava tornando a casa, a Gizzeria, dove viveva e lavorava in un call center, mentre il marito, Angelo Frijia, fa il meccanico in un’officina.

Stefania Signore con il figlio
Stefania Signore con il figlio

Il più grande dei figli, il cui cadavere è stato recuperato dai vigili del fuoco, poco lontano da quello della madre, aveva compiuto 7 anni il 25 settembre scorso. Le violente piogge delle ultime ore hanno provocato disagi su tutto il territorio calabrese, in particolare nel Crotonese, dove è sceso in campo per i soccorsi anche l’esercito e il sindaco ha invitato i cittadini a non uscire di casa, ma anche nel Catanzarese, nel Vibonese e nel Reggino. Centinaia le chiamate di soccorso giunte nelle sale operative dei Vigili del Fuoco.

A Palmi, sulla statale 18, un albero sradicato dal vento si è abbattuto su un’auto in transito, ferendo lievemente una persona. Problemi per la circolazione ferroviaria, in particolare sulla linea ionica. Per l’allagamento dei binari, è stato sospesa la circolazione su diverse tratte. Scuole chiuse a Catanzaro, Crotone e Soverato dove l’allerta meteo è arancione. Le autorità chiedono lo stato di calamità, in particolare per l’agricoltura.

Maltempo in calabria visto da satellite
Il maltempo nel sud Italia osservato dal satellite

Il premier Conte segue da vicino le evoluzioni 

“Seguo con apprensione l’evolversi degli eventi in Calabria dopo l’ondata di maltempo che ha colpito alcune aree della regione. Sono in contatto costante con il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli che si sta recando sul posto per monitorare la situazione”. Lo ha scritto sui social il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in riferimento alla grave nuova tragedia in Calabria.

Di Maio: “Basta morire di pioggia. Servono investimenti”

“Un caro saluto va a tutti i cittadini calabresi e alle famiglie delle vittime di questa sciagura, Spero che molto presto si possa evitare di morire per la pioggia, dovremo fare tanti investimenti che si dovevano fare tanti anni fa: cercheremo di recuperare 15 anni di ritardo in qualche anno. Ho sentito il presidente Conte che sta seguendo la vicenda, siamo tutti vicini alla Calabria e alle amministrazioni locali”, ha fatto sapere il vicepremier Luigi Di Maio in un video postato su Fb.

Oliverio: “Situazione assai critica”

“Sono stato fino a poco fa sul luogo della tragedia del Lametino e piangiamo per le vittime innocenti di questa nuova calamità”, ha fatto sapere il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, al termine di un sopralluogo sulle aree della Calabria maggiormente colpite dal maltempo.

“La situazione – prosegue – è assai pesante e critica. Ci troviamo di fronte ad una calamità straordinaria e la richiesta che avanzeremo dello stato di calamità naturale va in questa direzione. Ora è il momento dei soccorsi e degli aiuti alle popolazioni colpite. L’ora cioè della solidarietà concreta e fattiva da parte di tutti. Alle spalle abbiamo decenni e decenni di incuria, una permissività e un uso spregiudicato e sregolato del suolo. “L’emergenza che dobbiamo fronteggiare – conclude Oliverio – è la vera battaglia cui tutti siamo chiamati in Calabria”.


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