Un referendum abrogativo dell’Italicum per limitare l’accentramento di potere del premier Matteo Renzi. E’ questa l’idea del parlamentare del Movimento 5 Stelle Danilo Toninelli che ha lanciato dopo che Renzi e il suo governo hanno incassato il terzo voto di fiducia sulla riforma elettorale.
Il voto finale è previsto per lunedi in un clima di sconforto tra le opposizioni che oggi al momento del voto sono usciti dall’aula pensando a un piano B che possa frenare l’avanzata del capo del governo. “Stiamo pensando – spiega Toninelli – a un referendum abrogativo totale dell’Italicum. Ovviamente non vogliamo farlo da soli e potrebbe interessare tutte le forze politiche e della società civile che contestano questo tentativo di accentramento del potere di Renzi”.
A supportare l’idea grillina di un referendum sono Sinistra ecologia e Libertà e Forza Italia. “La prima tappa è lunedì quando proveremo – spiega il capogruppo di Sel alla Camera, Arturo Scotto – a far saltare la legge secondo un percorso trasparente dentro questa aula. Qualora, come pare, la legge dovesse passare dopo questa prova di forza così inedita e significativa dovranno essere messe in campo tutte le iniziative possibili per limitare l’impatto della legge, per via parlamentare o coinvolgendo cittadini”.
Sulle stesse frequenze l’azzurra Mara Carfagna che afferma: “Fi vuole riformare e non calpestare le istituzioni. Per questo forse l’unica strada da percorrere è rivolgersi al corpo elettorale. Rivolgo un appello a chi non condivide questa legge: sediamoci e immaginiamo di promuovere un referendum, diamo la parola ai cittadini e chiediamogli cosa pensano dell’Italicum e se lo vogliono abrogare. Noi non temiamo le idee degli italiani”, spiega la deputata di Fi. Dalla Lega di Salvini, un niet alla legge che i padani ritengono “peggiore del Porcellum”.
Le critiche nel Pd, seppur in minima parte sono state espresse ancora dai maggiorenti della minoranza che non hanno partecipato al voto. Enrico Letta, Pier Luigi Bersani e Gianni Cuperlo su tutti i quali mantengono una posizione ultra critica sulla scelta unilaterale del governo.
Tra i renziani e diversamente tali c’è qualche piccola defezione. E’ il caso del deputato Enzo Lattuca della Commissione Affari costituzionali che ha votato la fiducia ma fa intendere che lunedi, durante il voto finale, il copione potrebbe non ripetersi. “Certamente – dice- non mi nasconderò dietro il voto segreto, non è questo il mio stile. Quindi, quando la prossima settimana si voterà, o non parteciperò al voto oppure non darò il mio voto favorevole a questa legge”, avverte in politichese.
Da parte sua, l’alleato di governo Angelino Alfano (Ncd) dirotta la questione sulla riforma del Senato. “Adesso, dopo questo successo, se tutto come penso andrà bene con l’approvazione finale della legge elettorale, si apre una fase nuova, quindi noi chiediamo al Governo e alla maggioranza di modificare la riforma costituzionale, quella del Senato”.