1 Dicembre 2024

Profughi, Merkel: "Accordo su aiuti all'Italia". Ue: "Regole comuni"

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 Angela Merkel
Angela Merkel

“C’è un grande accordo sul fatto che l’Italia debba essere aiutata nella crisi dei profughi”. Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel a Berlino dopo le tragedie migratorie degli ultimi giorni. “Non è possibile – ha aggiunto la cancelliera – che i tanti migranti che arrivano in Italia ci restino”. Si saprà se le parole della Merkel diventeranno concrete al vertice d’emergenza indetto per il 14 settembre prossimo.

“L’Europa – ha detto la Cancelliera – deve muoversi complessivamente”. Per cui “i paesi Ue devono condividere la responsabilità della tutela del riconoscimento del diritto di asilo. Bisogna avere un sistema equo di quote”.

“Il mondo – ha spiegato la Merkel – vede la Germania come un paese di speranza e di chance, non è sempre stato così”. A proposito della gestione dell’emergenza profughi, che vivono il Paese e l’Europa, ha invocato “flessibilità” da parte della Germania, ricordando come il suo Paese l’ha dimostrata in diverse occasioni “nel salvataggio delle banche, nell’uscita dal nucleare”. “Serve coraggio”, ha aggiunto, ribadendo che non c’è tolleranza per chi non rispetta la dignità dei richiedenti asilo. “Nessuna tolleranza – ha concluso – con chi mette in dubbio la dignità degli esseri umani”.

LA COMMISSIONE UE
“Serve andare rapidamente – ha detto il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans – verso regole europee comuni sulla richiesta d’asilo, sapendo che solidarietà e responsabilità sono principi indissolubili”. “E’ necessario – ha aggiunto Timmermans – accelerare le procedure di registrazione”.

“L’Europa intera si mobiliti” sul tema dell’immigrazione. “Serve un sistema d’asilo europeo”. Non dobbiamo lasciare la “porta aperta a xenofobia e populismo. Alla strada di ciascuno per se stesso. Ciascuno per se stesso non ha mai portato a risultati positivi”, ha concluso Timmermans.

MONITO ALL’UNGHERIA
“Le barriere non mandano il messaggio giusto” e la Commissione Ue “non incoraggia l’uso di muri ma di altri mezzi” per la sorveglianza delle frontiere. Così una portavoce della Commissione Ue sul completamento del muro anti-migranti in Ungheria. Resta però una “competenza nazionale” per cui Budapest non incorre in “nessuna conseguenza legale”. 


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