Un immigrato originario del Senegal, è stato fermato stamane dalla Polizia di Stato perché sospettato di aver stuprato il 23 agosto una ragazzina 15enne a Jesolo, in Veneto. Il provvedimento, emesso dalla procura della Repubblica di Venezia è a carico del giovane 25enne, Mohamed Gueye, secondo quanto reso noto dal ministro dell’Interno Salvini.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Venezia, hanno permesso di rintracciare, a Venezia Mestre, il 25enne che aveva trovato rifugio all’interno di una struttura ricettiva. Bloccato dagli agenti, dopo la notifica del provvedimento restrittivo, il giovane è stato condotto presso la locale casa circondariale di Santa Maria Maggiore, come riporta una nota della Polizia. Decisive le immagini delle telecamere di sicurezza nell’area di Piazza Mazzini che, assieme ad altri riscontri e testimonianze, hanno indirizzato le indagini della polizia sul giovane fermato.
Il ministro dell’Interno ha riferito che il fermato, già allontanato in passato, attualmente non potrebbe essere espulso in quanto è padre di una bambina avuta da una donna italiana. “Con il decreto sicurezza – spiega il ministro – se un clandestino stupra, ruba, uccide o spaccia, se ne torna a casa subito, senza se e senza ma”, scrive su fb.
A denunciare la violenza sessuale è stata la famiglia della vittima. Lo stupro si sarebbe consumato due notti fa, mercoledì, sull’arenile di Jesolo. Jesolo è la capitale veneta della “movida” estiva: migliaia di ragazzi che ogni sera si danno appuntamento nei pressi di piazza Mazzini e via Bafile, piene di locali, dove musica e alcol invitano a fare tardi in riva al mare.
Doveva essere così anche per la giovane vittima, che aveva convinto i genitori, in vacanza con lei in un’altra località della costa, a darle il permesso per recarsi ad una festa a Jesolo, con quattro amici. Un po’ di musica, qualche drink. Ma la 15enne è rimasta poco tempo con i suoi accompagnatori; non è chiaro se sia stata raggiunta nel locale, o avesse già un appuntamento con un giovane, sembra straniero, che aveva conosciuto in precedenza. È uscita con lui, e assieme si sono avviati verso la spiaggia davanti a Piazza Mazzini.
Le intenzioni dell’uomo verso la minorenne erano però altre. È scattato l’approccio, violento, e quindi l’abuso sessuale, al quale la 15enne ha cercato di sottrarsi, urlando. Le grida e il suo pianto sono stati sentiti da un turista che passava accanto all’arenile, e mentre il violentatore fuggiva sul posto arrivavano gli amici della giovane, che si erano preoccupati per la lunga assenza. Sul posto sono giunte le volanti della Polizia e i sanitari del 118: la 15enne è stata portata all’ospedale di San Donà di Piave (Venezia), dove è stata curata per le conseguenze della violenza, e le è stato fornito supporto psicologico.
Altre violenze sessuali in Puglia, Abruzzo e Calabria – Altre tre violenze sessuali in luoghi di vacanza, una tentata a Castellaneta Marina (Taranto), in Puglia; le altre due a Pescara, in Abruzzo e a Botricello (Catanzaro), in Calabria. A Taranto è stato fermato un marocchino, negli altri casi sono coinvolti senegalesi.
In Puglia palpeggiata una 17enne – Un 31enne marocchino, senza fissa dimora, è stato sottoposto a fermo dai carabinieri per violenza sessuale aggravata su minore. Il giovane, mentre si intratteneva con altri ragazzi da poco conosciuti sulla spiaggia del litorale di Castellaneta Marina (Taranto), approfittando dello stato di ebbrezza alcolica di una 17enne, contro la sua volontà, ha tentato di baciarla e le ha palpeggiato le parti intime, con il probabile l’intento – secondo i militari – di avere un rapporto sessuale. Il fidanzato della vittima è intervenuto colpendo il 31enne alla testa con una bottiglia e costringendolo a fuggire. Successivamente i carabinieri hanno rintracciato il migrante mentre si trovava all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale di Taranto, dove era giunto con un’autoambulanza del 118. Il 31enne, irregolare sul territorio, senza fissa dimora, sprovvisto di documenti e già colpito da un ordine di espulsione dal territorio dello Stato emesso dalla Questura di Palermo, è stato fermato e condotto in carcere.
La violenza in Abruzzo – Un 61enne che ha violentato una 39enne pescarese nei pressi della stazione ferroviaria ed è stato arrestato dalla polizia anche grazie all’intervento di alcuni passanti, mentre il secondo è un 30enne che fa l’animatore in un villaggio turistico denunciato da una calabrese di 30 anni. A Pescara il fatto è avvenuto nel pomeriggio. La donna sarebbe stata avvicinata nella zona antistante la stazione ferroviaria dove è situato anche il terminal dei bus e poi trascinata in una zona meno in vista dove si è consumata la violenza. L’uomo mentre cercava di allontanarsi è stato bloccato da alcuni viaggiatori che avevano sentito le urla della donna, poi soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata in ospedale. L’uomo, che è sposato con una donna italiana, ha già avuto problemi con la giustizia per maltrattamenti in famiglia e altri reati.
Un altro caso a Botricello, in Calabria – Una donna ha denunciato di essere stata violentata da un giovane animatore e ballerino di colore che frequentava da qualche tempo. E’ quanto sarebbe accaduto ad una donna calabrese di circa trent’anni, in vacanza in un villaggio turistico di Botricello, sulla costa ionica catanzarese, che da tempo aveva avviato un personale percorso di castità.
Il presunto autore della violenza, anche lui sulla trentina, originario del Senegal e in Italia da circa 15 anni, è stato denunciato in stato di libertà per violenza sessuale e poi trasferito dalla struttura dove lavorava in un altro villaggio.
La vicenda è stata raccontata dalla donna ai carabinieri, che hanno avviato gli accertamenti, a distanza di circa una settimana dai fatti. La donna si è anche recata autonomamente, assieme ad un’amica, in ospedale facendosi refertare. Secondo quanto riferito dalla trentenne, che avrebbe dichiarato di frequentare da qualche tempo il giovane, questi avrebbe approfittato di lei contro la sua volontà.