Luigi Nieri si è dimesso. Nel giro di poche ore rassegnano le dimissioni due vicesindaci Pd-Sel nelle due più grosse città italiane: Roma e Milano.
La vice di Giuliano Pisapia, Ada Lucia De Cesaris, come scritto martedì, ha lasciato l’incarico perché è “venuto meno il rapporto di fiducia con la maggioranza del Consiglio comunale”.
La De Cesaris abbandona dopo che la sua maggioranza ha approvato un emendamento a favore di un’area per cani al parco Trapezio, di cui lei ha sempre detto che quella era una area inquinata, non idonea a uno sgambatoio per cani. Ma la sua maggioranza nella seuta del 13 luglio ha approvato l’emendamento con 20 voti a favore. Scintille. Prende carta e penna e si dimette.
NIERI: “IO NEL TRITACARNE MEDIATICO”
Nella stessa giornata anche il vicesindaco di Roma, Luigi Nieri, spalla di Ignazio Marino, ha fatto un passo indietro. Diverse le motivazioni con la collega milanese. “Il tritacarne mediatico – spiega Nieri – vomita ogni giorno articoli riportando intercettazioni riciclate da oltre 6 mesi, sbattute sulle prime pagine di quotidiani nazionali e caricate dalla superficialità di titoli che cercano di far passare per nuove cose vecchie di totale irrilevanza penale e giudiziaria”.
NON INDAGATO MA E’ CITATO DA COMMISSIONE PREFETTIZIA
Nieri è citato nella relazione dei commissari prefettizi che hanno spulciato da cima a fondo il Campidoglio per valutare lo scioglimento del comune dopo le due mega inchieste di Mafia Capitale che hanno travolto la politica capitolina. Gli uomini del prefetto Gabrielli hanno evidenziato il rapporto tra Nieri e le cooperative sociali che fanno capo al ras Salvatore Buzzi e, fra l’altro, sono emerse dagli atti alcune intercettazioni tra i due. Intercettazioni pubblicate sui media che lo hanno imbarazzato. Nieri non è indagato, ma lascia per non compromettere la giunta Marino. Da considerare che la commissione prefettizia di Gabrielli ha detto che il comune non può essere sciolto per mafia, “nonostante la giunta fosse “inquinata”.
“NON POSSO PIU’ TOLLERARE DI ESSERE USATO CONTRO LA GIUNTA MARINO”
“Il mio passo indietro, che nessuno mi ha chiesto di fare, – spiega in un comunicato Nieri – ha alla base l’amore per Roma e la convinzione che l’amministrazione Marino vada difesa a tutti i costi. Proprio per queste ragioni non posso più tollerare che la mia persona sia usata, in maniera volgare e oscena, come strumento per attaccare Roma e un’amministrazione che ha fatto battaglie di cui la sinistra italiana può andare fiera”.
“LASCIO PER IMPRATICABILITA’ DI CAMPO”
Io non ci sto. Lascio per impraticabilità di campo, perché non intendo prestarmi neanche per un giorno di più a questo gioco al massacro”, spiega l’ormai ex vicesindaco di Sel. “Se avessi pensato soltanto a me, – aggiunge – avrei continuato senza farmi scalfire da nulla. Ho le spalle larghe. Ma ormai è evidente che certi poteri, certe realtà che hanno sempre avuto interessi sulla città, condizionandone le scelte, poteri che io ho incessantemente combattuto, sin da ragazzo, hanno fatto di me il bersaglio perenne di attacchi che non si sono limitati a colpire la mia persona, mai, e sottolineo mai, sfiorata dalle indagini di “Mafia Capitale”, portate avanti con serietà e rigore dalla Procura della Repubblica, che infatti non mi ha mai indagato, ma si sono spinti oltre per tentare di inquinare l’immagine dell’intera amministrazione di Roma e anche quella del mio partito, Sel, mai coinvolto in alcuna inchiesta giudiziaria”.
LA REAZIONE DEL SINDACO MARINO
“Luigi Nieri è una persona leale e di specchiata onestà, un gentiluomo dai comportamenti inappuntabili. Da quando due anni fa abbiamo iniziato la nostra comune esperienza in Campidoglio, gli attacchi pretestuosi quanto violenti, le polemiche artificiose nei confronti di Luigi Nieri non sono mai mancati, fino a raggiungere una intensità umanamente difficile da sopportare – spiega Marino – Luigi ora mi ha comunicato la sua decisione di volersi sentire libero, per rispondere con tutta la forza necessaria alla continua delegittimazione di cui è bersaglio”. “Inoltre, nonostante i dossier delicati affrontati Luigi non è mai stato coinvolto nelle indagini che in questi mesi hanno toccato l’amministrazione”, conclude il sindaco.
IL PRIMO CITTADINO PERDE PEZZI E PENSA A UN RIMPASTO
Ignazio Marino perde altri “pezzi da 90” nella sua amministrazione che gli impongono ora un rimpasto in giunta. Le dimissioni di Nieri sono seguite quelle del segretario generale del Campidoglio Liborio Iudicello. L’inchiesta Mafia Capitale “dimissionò forzatamente” l’assessore alla Casa Daniele Ozzimo, il presidente dell’assemblea capitolina Mirko Coratti e altri consiglieri finiti in manette per l’indagine della Procura di Roma. Aveva annunciato le dimissioni anche l’assessore alla mobilità Guido Improta, ex sottosegretario del governo Monti a Infrastrutture e Trasporti.