Al terzo giorno di fermo delle auto a Roma e Milano, le polveri sottili non accennano a diminuire. Il livello di Pm10 è uguale se non superiore ai giorni prima del blocco. Si parla di vero e proprio “flop”. Oggi governatori e sindaci incontrano il ministro dell’Ambiente Galletti per concordare altre misure. Per Maroni servono “misure strutturali per due miliardi”.
In sostanza il blocco delle auto totale o le targhe alterne non bastano per ridurre lo smog. Lo dicono le centraline di Milano e Roma che ieri hanno mostrato addirittura aumenti o stabilità delle polveri sottili PM10. Il governatore della Lombardia Roberto Maroni riconosce che i “blocchi estemporanei non servono” mentre ci vogliono 2 miliardi per misure strutturali (per potenziare il trasporto pubblico locale e per incentivi per vietare nella regione veicoli inquinanti). Palazzo Marino spiega che le valutazioni vanno fatte al termine delle tre giornate di fermo del traffico e che, comunque, questo provvedimento ha contribuito a non far aumentare l’inquinamento.
In attesa di misure strutturali e di lungo periodo, ma soprattutto coordinate, che dovrebbero essere esaminate oggi nell’incontro del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti con governatori e sindaci dei grandi centri urbani, il premier Renzi ha fissato un obiettivo: “Nell’arco di un paio di anni, passare da 2.000 centraline di ricarica elettrica a 20.000, rinnovare il parco autobus ed efficientare le case popolari”.
Un rinnovamento del parco dei mezzi pubblici e incentivi anche per quelli privati, un piano per l’efficienza energetica degli edifici e per la sostituzione dei sistemi di riscaldamento anche dei privati, investimenti sulla mobilità sostenibile e stop ai dati che creano allarmismo sono alcune priorità che Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni, presenterà oggi.
E’ poi necessaria “una forte guida del Governo, sul modello della cabina di regia di Italia Sicura” mentre bisogna “abbandonare le speculazioni politiche perché è un argomento troppo serio per rimanere al voto in più della campagna elettorale”. Il governatore della Toscana, Enrico Rossi chiede di “cambiare la normativa” sul conteggio dei giorni di sforamento del tetto delle polveri sottili, non ripartendo ogni volta dal capodanno, ma “considerando sempre i 365 giorni precedenti”.