Si temono decine di migliaia di sfollati dopo il terribile terremoto di magnitudo 6.5 avvenuto domenica mattina tra Norcia, Preci e Castelsantangelo sul Nera e altre decine di comuni piccoli e medio grandi.
“Da 10mila rischiamo di arrivare a 100mila persone che avranno bisogno di essere assistite”, ha detto il presidente della Regione, Luca Ceriscioli nella Sala operativa provinciale della Protezione civile, per monitorare la situazione dopo l’ultima scossa di terremoto.
“L’area interessata – ha spiegato Ceriscioli – toccando, oltre al Maceratese, anche Ancona”. Andando avanti di questo passo, con la crisi sismica che non si arresta, “si rischia di arrivare a 100mila sfollati”.
Dopo l’evento di questa mattina 30 ottobre alle 07:40 ora italiana di magnitudo di 6.5 della scala Richter, l’istituto di geologia e vulcanologia, ha registrato decine di altri eventi sismici nella zona al confine tra Marche e Umbria. Alle ore 10:00 risultano circa 50 eventi di magnitudo maggiore di 3.0.
“E’ venuto tutto giù, ormai non ci stanno più i paesi”. Così il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci dopo l’ultima scossa. “Per fortuna che erano zone rosse – aggiunge -. La poca gente che è rimasta è scesa in strada, si sta abbracciando. Adesso stiamo andando in giro per le frazioni per vedere quello che è successo”.
”Siamo in condizioni pietose. Ho ancora 800-900 persone in paese, un borgo distrutto, molti allevatori nelle frazioni di montagna che non possono allontanarsi. Ci sono crolli, e non so ancora se anche dei feriti. Io, da solo con un maresciallo, lavoro da un container di 2 metri per 5, che ho requisito”. Il sindaco di Pievetorina Alessandro Gentilucci lancia un appello attraverso l’Ansa: ”abbiamo bisogno di mezzi, di container”. Solo 400 i residenti che sono andati negli hotel della costa.