29 Marzo 2024

Isis, da sbarchi in Italia la “bomba Ebola” contro Europa e Usa

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Barack Obama
Barack Obama: “Ebola fuori controllo” E manda 3mila marines in Africa contro sbarchi (photo AP/Dharapak)

L’Isis, l’organizzazione terroristica islamica, starebbe preparando “un attacco” di dimensioni catastrofiche in Europa sfruttando i flussi migratori dai paesi rivieraschi verso l’Italia. L’obiettivo dei miliziani è fare imbarcare gli infettati di Ebola sulle carrette della speranza nel tentativo di dar vita, via Sicilia e Calabria, alla più grande epidemia nel vecchio continente.

“Un’arma di distruzione di massa” latente, nascosta nelle cellule delle persone infette (provenienti prevalentemente da Guinea, Liberia, Nigeria, Congo, Mali e Sierra Leone) fatte imbarcare – corrompendo gli scafisti – con la scusa di una improbabile guarigione in Occidente, celando agli sfortunati “pazienti” la verità e l’obiettivo vero dell’autoproclamato stato islamico: non esistono cure per questo virus e moltiplicare a dismisura l’epidemia tra gli abitanti europei. La notizia di un attacco bioterroristico era stato già diffuso nei mesi scorsi da Asante Darko, medico del New Crystal Hospital della capitale del Ghana.

Militanti dell'Isis
Militanti dell’Isis

Le istituzioni italiane e Bruxelles (che nel frattempo stanno preparando un piano di emergenza) tranquillizzano per non creare allarmismi. “Non c’è alcun pericolo dai flussi migratori”.

Una posizione, quella Ue, ambigua e dannosa che va in nettissimo contrasto con quella chiaramente espressa dal presidente Usa Barack Obama, che ha fiutato fin troppo bene che l’Is è pronto a colpire coi portatori di Ebola per infettare l’Europa e di conseguenza gli Stati Uniti. E mentre Bruxelles prende con calma la minaccia, la Casa Bianca annuncia che invierà sulle coste nord africane 3000 militari con lo scopo di presidiare gli imbarchi.

“E’ una questione di Sicurezza nazionale”, fa sapere Obama il quale teme una bomba bioterroristica di vaste proporzioni. Il virus, originato in Congo, è dilagato in Guinea, Liberia, Nigeria, Ghana, Senegal, Congo, Mali e Sierra Leone, paesi dell’Africa occidentale a maggioranza musulmana dove “l’ideologia” dell’Isis fa presa e non si ha nessuna difficoltà a fare proseliti, essendo un movimento molto più potente di Al-Qaida sia in termini economici che sul piano militare.

Il Virus Ebola
Il Virus Ebola

Il virus Ebola è spesso fatale per l’uomo. La malattia si manifesta con febbre emorragica, accompagnata da vomito e diarrea. Emorragia negli organi interni, cefalea, dolori articolari e muscolari. E finora, ironia della sorte per gli sventurati, non esiste un vaccino. Il contagio avviene attraverso il sangue, per ferite o via mucose (fluidi corporei). Anche il contatto con la sudorazione può rappresentare un pericolo, così come la trasmissione per via aeree, anche se questa trasmissione non è documentata. L’incubazione è da qualche giorno a tre/quattro settimane dopo il contagio.

Non è vero quindi, come sostiene qualcuno, che per via della malattia le persone infette e debilitate non riuscirebbero ad arrivare sulle coste del maghreb per imbarcarsi verso l’Italia. L’Isis potrebbe trasportarli in pochi giorni dal Mali o Ghana dalla Sierra con elicotteri, aerei e mezzi militari. Che sia possibile, inoltre, ce lo fanno sapere le decine di malati di Ebola registrati in Italia e in Europa di cui è stata minimizzata la portata. Dove hanno contratto il virus? In Africa occidentale. Di certo non in Australia. I casi esistono eccome. Altra lampante ammissione arriva proprio dalla volontà di Obama di inviare marines a presidiare i porti del nord Africa. Per muoversi il presidente degli Stati Uniti d’America un motivo serio ci sarà. Se non c’era pericolo, perché rispedire un contigente nel continente nero proprio per vigilare su Ebola? Ma il punto non è poi tanto questo. Volendo, l’Isis potrebbe spedire sui barconi di migranti il virus letale attraverso animali morti infetti.

Sostiene infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità che “il virus Ebola si è introdotto nella popolazione umana attraverso lo stretto contatto con il sangue, secrezioni, organi o altri fluidi corporei di animali infetti. In Africa, l’infezione è stata documentata attraverso la movimentazione di scimpanzè infettati, gorilla, pipistrelli, scimmie, antilopi e istrici trovati ammalati o morti o nella foresta fluviale.

Una carretta del mare carica di migranti a Lampedusa
Una carretta del mare carica di migranti a Lampedusa

Ebola si diffonde poi nella comunità da uomo a uomo mediante l’infezione causata dal contatto diretto (attraverso la pelle rotta o mucose) con il sangue, secrezioni, organi o altri fluidi corporei di persone infette, ancorhcé con il contatto indiretto con gli ambienti contaminati con tali fluidi. Anche il contatto coi defunti infetti, durante Cerimonie funebri, può rappresentare un rischio per la trasmissione del virus. Gli uomini che sono guariti dalla malattia possono ancora trasmettere il virus attraverso il loro sperma per un massimo di 7 settimane dopo il recupero dalla malattia”.

L’Oms ha detto che finora Ebola ha fatto 2500 morti in Africa. Whashington è invece molto preoccupata: “Ormai il virus è fuori controllo”. L’America è soprattutto perplessa per l’inerzia di Bruxelles, per questo ha deciso di agire “autonomamente”, facendo ciò che da tempo avrebbe dovuto fare l’Unione europea.

Sbarco di 1600 immigrati a Reggio Calabria
Sbarco di 1600 immigrati a Reggio Calabria

L’Italia dal canto suo è disarmata. Fallite le operazioni “Mare nostrum” e “Frontex” aspetta direttive dell’Unione per partecipare al piano di emergenza contro Ebola. Il governo Renzi sottovaluta la minaccia Ebola, mentre avrebbe il dovere di dichiarare ufficialmente lo stato di “allerta” nelle regioni interessate agli sbarchi. In presenza di casi derivanti da sbarchi, l’Italia non è preparata per l’emergenza Ebola, ovvero è in grado di “contenere” (non curare) qualche decina di pazienti infetti lungo tutta la penisola.

Locandina del Ministero della Salute per i viaggiatori verso l'Africa
Locandina del Ministero della Salute per i viaggiatori verso l’Africa

L’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, che dispone dell’unico laboratorio a massimo livello di bio-contenimento del Paese, è stato invitato con una circolare ad aprile a fornire al ministero della Salute, ed alla Regione Lazio, “una descrizione delle capacità diagnostiche disponibili e sulle procedure per l’attivazione delle procedure diagnostiche”.

Il ministero guidato da Beatrice Lorenzin, che sul piano informativo ha divulgato rischi e pericoli ai viaggiatori sul virus Ebola, ha emanato altre circolari agli enti preposti governativi e territoriali con l’invito a tenere alta la sorveglianza. Ma nel caso di arrivi di massa con infetti il nostro paese al momento non sarebbe in grado di fronteggiare l’emergenza né allestire aree di quarantena sicuri per la popolazione. L’Oms ha dato linee guide di comportamento in caso di ondate massicce di persone infette.

Nel Sud Italia, Sicilia e Calabria in particolare, si registrano decine di sbarchi a settimana con migliaia di migranti che fuggono da guerre e carestie. Tra questi, l’Isis – secondo ciò che ha fatto intendere il presidente Usa – vorrebbe “infiltrare” uomini e donne infettate dal virus Ebola con conseguenze devastanti in Italia ed Europa.


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