Raffaele Marra, il fedelissimo del sindaco di Roma Virginia Raggi, è stato arrestato venerdì mattina su mandato della procura di Roma. L’accusa è di corruzione. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri. E’ il primo arresto eccellente della giunta targata M5S.
La vicenda che ha portato all’arresto di Marra è legata all’inchiesta sulla compravendita delle case Enasarco e risale al 2013. In quel periodo Marra era a capo del dipartimento politiche abitative del Comune di Roma. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo.
Raffaele Marra era già stato al centro di polemiche questa estate in cui si criticarono le nomine fatte all’indomani del plebiscito che la incoronarono sindaco della Capitale. Marra era sospettato di essere il vero capo di gabinetto della Raggi al posto della dimissionaria Carla Raineri. Fino a ieri era a capo del personale del Campidoglio. Nel mirino degli iscritti M5S il fatto che Raggi aveva scelto un segretario che aveva collaborato con l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
Proprio ieri, giovedì 15 dicembre, c’erano state in comune una serie di perquisizioni da parte della Polizia. La procura capitolina è in cerca di documenti e determine su nomine e assunzioni fatte dalla Raggi dopo il suo insediamento.
Due giorni prima c’erano state le dimissioni di un altro pezzo da 90 della giunta: Paola Muraro, ex assessore alla sostenibilità ambientale che ha lasciato l’incarico dopo essere stata raggiunta da un avviso di garanzia su presunti illeciti commessi ai tempi in cui era consulente dell’Ama, la municipalizzata dei rifiuti.