Sabato 20 novembre centinaia di migliaia di persone sono scese nuovamente in piazza, in tutta Italia, per protestare contro il certificato verde discriminatorio. A Roma, Milano, Torino, Bologna e altre grandi città italiane hanno manifestato tantissime persone, sole o con al seguito donne e bambini. “Libertà, libertà”, è stato uno degli slogan più urlati da gente non vaccinata ma anche vaccinata con doppia dose: “Non faremo mai la terza”, scandivano.
Tensione a Milano dove alcuni manifestanti pacifici sono stati aggrediti violentemente dalla Polizia. Il Viminale, che oggi teme come le proteste possano allargarsi a macchia d’olio, ha dato una stretta limitando le manifestazioni fuori dai centri, ma migliaia di cittadini sono comunque riusciti a sfilare per le strade e le piazze ‘vietate’.
Decine di migliaia di persone (per la questura 4mila) hanno raggiunto il Circo Massimo a Roma per il sit-in nazionale contro il Green pass. Al tramonto migliaia di torce dei cellulari e fumogeni colorati hanno illuminando la zona. Dalla piazza cori “Libertà” e “No Green pass”.
Anche cartelli “Green pass” con le due lettere finali che riproducono i caratteri delle SS naziste. Alla manifestazione, regolarmente preavvisata, erano attese mille persone ma ne sono arrivate molte di più.
Anche il cantante Povia sul palco del sit-in No Green pass a Roma. Un “concerto” improvvisato al termine della manifestazione. “I bambini fanno ohh” ha accompagnato il deflusso dei manifestanti. “Dedicata a tutti i bambini e a quelli che si sentono bambini dentro” ha detto Povia.
“E’ bellissimo vedere questa piazza senza mascherine. Sono il simbolo dell’oppressione”. Così un manifestante dal palco del Circo Massimo a Roma, durante il sit-in contro il Green pass. “Noi dobbiamo cacciare via questo regime – aggiunge -. Non è un regime di dittatori ma di pagliacci. Devono andare a casa”.
Proteste durissime anche a Rotterdam, in Olanda, e in tante città in Austria, tra cui Vienna, dove si sono radunate centinaia di migliaia di persone per manifestare contro le dure restrizioni dei governi. Ma dove le proteste stanno divenendo davvero imponenti è in Australia dove si registra la mobilitazione di milioni di persone. A Melbourne la protesta più numerosa.
Manifestazione imponente a Vienna
Migliaia di persone si sono riunite oggi a Vienna per protestare contro la decisione del governo di imporre un lockdown nazionale per combattere la presunta diffusione del coronavirus nel Paese.
La protesta è stata organizzata – tra gli altri – dal Partito di estrema destra Fpoe, che si è impegnato a combattere le nuove misure.
I dimostranti denunciano la “corona-dittatura”, “no alla divisione della società” recitano alcuni slogan. Il lockdown in Austria comincerà lunedì e durerà almeno per 20 giorni. Gran parte dei negozi rimarranno chiusi e tutti gli eventi culturali verranno annullati. Come in passato, si potrà uscire di casa solo per lavoro, motivi di necessità e per svolgere attività fisica.
Proteste contro le misure anti Covid sono programmate per oggi anche in altri Paesi, inclusa la Svizzera e la Croazia. A Zagabria una marea umana ha invaso le piazze della capitale.
A Bruxelles, in Belgio, decine di migliaia di persone contro le restrizioni anticovid. Scontri con la Polizia.
Scontri sono scoppiati durante una protesta contro le misure anti-Covid a Bruxelles alla quale prendono parte circa 40 mila di persone. La protesta era iniziata in maniera pacifica ma, dopo il lancio di oggetti da parte di un gruppo di manifestanti contro la polizia, gli agenti hanno usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per disperderli. Cinque poliziotti feriti e almeno 40 persone arrestate in tre province è il bilancio della seconda notte di scontri durante le proteste anti-lockdown nei Paesi Bassi.
I manifestanti si sono riversati nelle strade di Bruxelles per dimostrare il dissenso contro il divieto di ingresso per non vaccinati in bar, ristoranti, teatri, cinema e altri luoghi pubblici. Molti degli scontri con la Polizia si sono tenuti nei pressi delle sedi istituzionali dell’Unione Europea. La Polizia ha represso la manifestazione di dissenso con violenza, lacrimogeni e cannoni ad acqua.