“Dite un milione di morti e che 7 tedeschi su 10 rimarranno contagiati così i cittadini si spaventeranno e accetteranno le misure restrittive e repressive anti Covid”.
E’ questo in sostanza il messaggio che il governo tedesco lanciò a media e ricercatori dell’istituto Kock tedesco nel marzo scorso. Un report tenuto segreto scoperto e svelato domenica dal settimanale “Welt am Sonntag”. La notizia è stata rilanciata anche da “La Verità”.
Un documento, scrive Welt, che era stato commissionato dal ministro dell’Interno Horst Seehofer all’istituto Robert Koch e ad altre istituzioni al fine di creare un modello di calcolo (fondato su dati falsi) sulla base del quale il governo poteva giustificare le dure misure anti coronavirus.
Si tratta di un papello di 200 pagine di corrispondenza interna tra gli alti dirigenti del Ministero dell’Interno e i ricercatori di cui l’autorevole settimanale tedesco ne è venuto in possesso pubblicando ampi stralci.
In uno scambio di e-mail, il sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno, Markus Kerber, secondo il “Welt”, chiese ai ricercatori contattati di elaborare un modello sulla base del quale pianificare “misure preventive e repressive”.
Secondo la corrispondenza, gli scienziati hanno lavorato in stretto coordinamento con il ministero in soli quattro giorni per sviluppare i contenuti per un documento che era stato dichiarato segreto, che è stato distribuito tramite vari media nei giorni successivi.
È stato calcolato lo “scenario peggiore” secondo cui più di un milione di persone in Germania potevano morire di Covid se la vita sociale continuasse come prima della pandemia. Quindi, i tedeschi, sono stati rinchiusi con rapporti falsificati, un po’ come in Italia con dati gonfiati dai positivi asintomatici.
Nello stesso periodo dello scorso anno, anche in Italia, alcuni dei cosiddetti scienziati, si spinsero ad affermare di richiudere tutto dopo l’apertura di maggio, perché in poco tempo vi sarebbero state 150mila vittime. ‘Velina’ che fu rilanciata dai cosiddetti “professionisti dell’informazione”.