La débacle elettorale di Forza Italia alle regionali in Emilia e Calabria riaccende gli animi nel partito azzurro. Dopo la tregua delle scorse settimane tra Berlusconi e Raffaele Fitto, la bruciante sconfitta di ieri offre l’occasione all’ex governatore pugliese di tornare alla carica. Silvio Berlusconi “azzeri le nomine” e pensi “a rifondare il partito”, è l’affondo. Il parlamentare Bianconi si era spinto più in là chiedendo all’ex premier di “farsi da parte”.
L’esito elettorale era scontato per le “scelte sbagliate e l’appiattimento eccessivo” sulle posizioni del governo. “Nessuno si azzardi – afferma Fitto – a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna, regione in cui siamo stati addirittura doppiati dalla Lega”.
Gli errori clamorosi
Per l’eurodeputato “sarà bene ricordare passo dopo passo tempi e modalità delle scelte che sono state compiute (con clamorosi errori) per definire le candidature e le alleanze”. Il riferimento è alla strategia berlusconiana di escludere dalle alleanze forze di centrodestra come Ncd e Ncd. Per cui “non abbiamo il diritto di nasconderci dietro l’astensione, che colpisce soprattutto noi, aggravando la tendenza già manifestatasi alle Europee”.
Ora azzerare le nomine e rinnovare partito
A poco sono serviti i ripetuti appelli di Fitto a raddrizzare il timone della nave forzista: “Dalle Europee a oggi, – dice – abbiamo perso 6 mesi. Che dovevano servire (come proposto da tanti di noi) sia per un serio rilancio sui contenuti, sia per un rinnovamento interno guidato dal coinvolgimento dei cittadini e dal superamento del metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento”.
La disistima di Berlusconi per i suoi parlamentari
Un rinnovamento che deve essere basato sul rispetto. Poiché per Fitto “è incomprensibile la mortificazione umana e politica degli attuali deputati e senatori: da giorni – sottolinea il leader pugliese – tutti gli organi di informazione, senza alcuna smentita, accreditano la tesi della disistima da parte del presidente Berlusconi per i suoi parlamentari”.
Servono migliaia di giovani e un confronto su idee e consenso
“Così come il problema non è certo il coinvolgimento e la selezione di 25 giovani: ne servono, semmai, 250 o 2500… Ma tutti (giovani e non) devono essere scelti democraticamente, dopo una corsa basata sulle idee e sul consenso, portando nel nostro movimento le regole elementari di competizione e sfida proprie dei grandi partiti delle democrazie anglosassoni, per fare un solo esempio”.
Basta nomine e linea ambigua a giorni alterni
“Basta con le nomine”, attacca Fitto. “Basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilità, bocciate senza appello dai nostri elettori. E soprattutto basta con una linea politica incomprensibile, ambigua, che oscilla tra l’appiattimento assoluto verso il Governo nei giorni pari, e gli insulti al Governo nei giorni dispari”.
Rifondare il partito e fare opposizione al governo
Per l’esponente politico “serve una opposizione che sfidi il Governo in positivo predisponendo e organizzando una chiara alternativa. Forza Italia, se vuole ancora avere un ruolo nella vita politica italiana e recuperare i milioni di elettori delusi e astenuti, deve letteralmente rifondarsi”.