CASERTA – Avrebbe dato alle fiamme una donna lo scorso 8 dicembre. Arrestato insieme a un suo connazionale in flagranza di reato dai carabinieri di Maddaloni, fu scarcerato dal tribunale del Riesame, ma dopo ulteriori e approfondite indagini da parte dei militari dell’Arma, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, è stato di nuovo fermato con l’accusa di tentato omicidio.
Si tratta di un uomo di nazionalità algerina, Bach Sais Rachid, classe 1968, senza fissa dimora e irregolare in Italia, perché ritenuto gravemente indiziato dell’efferato gesto ai danni di una donna kazaka del 1977. “Futili motivi”, sarebbe stata la scintilla che ha trasformato la donna in una torcia umana.
Il presunto autore, nella tarda serata dell’8 dicembre 2015, ricostruiscono gli inquirenti, all’interno di una casa diroccata ubicata nel comune di San Felice a Cancello (Caserta), tentò di ardere viva la donna cospargendola con dell’alcool etilico per uso domestico e dandole fuoco con un accendino.
La notizia balzò alle cronache nazionali per la crudeltà del tentato omicidio. Insieme a Bach Sais Rachid, oggi fermato, c’era Fakir Ali Cherif, anche lui algerino. I carabiieri, dopo essere stati allertati da un vicino di casa, hanno sfondato la porta trovando i due seduti che osservavano sorridendo la donna mentre ardeva viva. I militari fecero fatica a spegnere le fiamme perché gli uomini si sarebbero opposti. In mano di uno dei due i militari trovarono ancora la bottiglia di liquido infiammabile e l’accendino.
Dopo una breve colluttazione, i carabinieri sono riusciti a bloccare i due e, con l’ausilio di un lenzuolo, riuscirono a spegnere le fiamme che divampavano sul corpo della malcapitata, garantendo a quest’ultima gli immediati soccorsi da parte del personale del 118 giunto sul posto. LEGGI LA NOTIZIA DELL’ARRESTO A DICEMBRE
La donna è stata trasportata immediatamente presso il reparto Centro grandi ustioni dell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove veniva giudicata affetta da lesioni per il 60% del corpo e considerata in pericolo di vita. Tuttora è ancora ricoverata presso il nosocomio partenopeo e le sue condizioni sono in miglioramento.
Bach Sais Rachid, espletate formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere in attesa della convalida del fermo.