Si avvicina il grande appuntamento dell’Expò 2015 a Milano. Manca solo qualche mese e ad avviso degli organizzatori sarebbe tutto pronto per ricevere milioni di visitatori da tutto il mondo. L’impegno del governo è massimo per fare bella figura, al di là degli aspetti giudiziari che nei mesi scorsi hanno svelato un giro di corruzione impressionante.
“Se l’Italia fa il suo mestiere e fa la sua partita nel mondo, siamo in grado di giocarcela con tutti, torna a ribadire il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo al convegno “Le idee di Expò. “Il 2015 per l’Italia è un anno felix”, poiché, sottolinea il premier, “ci sono tutte le condizioni per il nostro Paese per tornare a correre”.
Il capo del governo non ci sta a far fare all’Italia una “figuraccia a livello internazionale”. E manda un messaggio chiaro ai lavoratori del teatro alla Scala di Milano, quelli aderenti alla Cgil che vorrebbero osservare la festa del lavoro” e impedire cosi che si alzi il sipario su Turandot la sera dell’inaugurazione di Expò 2015.
“Se c’è una qualche minoranza che pensa di poter bloccare, non nel nome del diritto allo sciopero che è sacrosanto, ma per l’inaccettabile diritto del boicottaggio di quell’opera, sappia che siamo pronti a intervenire anche a livello normativo, a evitare di fare una figuraccia a livello internazionale”, è il monito di Matteo Renzi.
“Una anno fa la parola da associare all’Expo era scandalo”, ha detto Renzi, che ha espresso “gratitudine” a chi “è riuscito a trasformare questo evento in opportunità”, citando l’Ad Giuseppe Sala e soprattutto Raffaele Cantone, a capo dell’Anticorruzione.
“Non ci accontenteremo di aver sostituito la parola scandalo in opportunità”, ha proseguito. L’evento, ha continuato, deve diventare la “cartina al tornasole delle grandi ambizioni che ha l’Italia”. Da “patria di quelli che ce l’hanno già fatta”, l’Italia deve diventare la patria “di quelli che ci provano ogni giorno”, ha sostenuto il presidenet del Consiglio.
Nei mesi scorsi anche l’ex presidente Giorgio Napolitano aveva sottolineato come l’appuntamento dell’esposizione universale fosse una occasione unica per rilanciare l’immagine scalfita dell’Italia: “E’ necessario l’impegno di tutti perché tutti ci abbiamo messo la faccia”.
Dello stesso tono anche il messaggio di papa Francesco, del ministro ai Beni culturali Dario Franceschini e del capo dello Stato Sergio Mattarella.