Migliaia di dimostranti sono scesi in piazza in Brasile, Cile e Messico per protestare contro la guerra genocida in corso contro la Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa Wafa.
I brasiliani si sono radunati nel centro di San Paolo, la città più grande del Paese, per chiedere al presidente Luiz Inácio Lula da Silva di interrompere le relazioni diplomatiche con Israele.
I manifestanti hanno sventolato bandiere palestinesi e immagini dei massacri israeliani a Gaza. La manifestazione è stata sostenuta da numerose organizzazioni della società civile e da diversi parlamentari.
A Santiago, la capitale del Cile, i dimostranti hanno chiesto a Israele di cessare gli attacchi contro Gaza e hanno chiesto al presidente Gabriel Boric di interrompere le relazioni diplomatiche con Tel Aviv.
In Messico, attivisti pro-Palestina si sono radunati a Città del Messico e hanno chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza.
La Striscia di Gaza sta attraversando una crisi umanitaria catastrofica da quando l’occupazione israeliana ha chiuso tutti i valichi il 2 marzo, impedendo l’ingresso di cibo, acqua, medicine, aiuti e carburante, mentre le forze israeliane intensificano la loro campagna genocida contro il popolo palestinese nella Striscia.
Dal 7 ottobre 2023, Israele sta commettendo un genocidio a Gaza, con uccisioni, carestie, distruzioni e sfollamenti, ignorando gli appelli internazionali e gli ordini della Corte internazionale di giustizia di porvi fine.
Il genocidio ha causato circa 55mila morti (se ne stimano molti di più con migliaia di cadaveri sotto le macerie) e 184.000 feriti. Tra le vittime la maggior parte sono bambini e donne. Ci sono appunto oltre 11.000 dispersi. Centinaia di migliaia di persone sono state sfollate e la carestia ha causato la morte di molti, compresi bambini, oltre a causare devastazioni diffuse.