Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma ha convalidato l’arresto di Roberto Spada, autore dell’aggressione a un giornalista della Rai. Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere il gip ha riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso proposto dalla procura capitolina nel decreto di fermo.
L’aggressione brutale messa in atto da Spada in un luogo pubblico (sulla porta della sua palestra), davanti a telecamere e testimoni avrebbe, secondo il gip, inteso riaffermare la propria forza e capacità di intimidazione. Un modus operandi, secondo il giudice, con cui Spada ha voluto ribadire il potere in un territorio caratterizzato da uno stato di assoggettamento e da una garanzia di impunità.
Spada nell’interrogatorio: “Io provocato dal giornalista”
“Quella testata è stata data perché sono stato provocato dal giornalista”, aveva detto al gip durante l’interrogatorio di garanzia, Roberto Spada, l’aggressore del giornalista Daniele Piervincenzi, colpito con una testata sul naso e con uno sfollagente durante un servizio post-elezioni a Ostia.
Al termine dell’interrogatorio il giudice si era riservato di decidere sulla richiesta di convalida del fermo operato dalla procura in seguito all’aggressione del cronista e dell’operatore. Spada, che si trovava e resterà in carcere, è accusato di violenza privata e lesioni, reati aggravati dai futili motivi e dal contesto mafioso.
Intanto, a Ostia sono state indette due manifestazioni contro la criminalità organizzata. Una si terrà oggi, a cui parteciperà il sindaco di Roma Virginia Raggi, l’altra il 16 novembre, cui ha aderito il Pd, forza politica che era al governo quando il municipio di Ostia fu sciolto per infiltrazioni mafiose.