I Carabinieri della Stazione di Maddaloni (Caserta), nell’ambito di attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione alla misura cautelare, una in carcere ed una ai domiciliari emessa dall’Ufficio Gip, nei confronti di due persone ritenute presunte responsabili, in concorso tra loro, di lesioni personali aggravate, usura e porto di armi atte ad offendere.
L’indagine trae origine dall’aggressione subita nel mese di febbraio 2015 da un meccanico di 35 anni, originario di San Felice a Cancello.
Ricoverato presso l’ospedale di Maddaloni, i medici lo avevano operato d’urgenza per una frattura pluriframmentaria della rotula dx”. I militari, prontamente intervenuti presso la struttura sanitaria, effettuavano le prime investigazioni consistite nella raccolta di sommarie informazioni testimoniati e nell’accurata formalizzazione della denuncia.
I carabinieri ricostruirono che la vittima, avvicinata da Mario Morgillo, classe 1951, e dai suoi due nipoti Ciro Romano cl. 1996, ed un minore, mentre stava lavorando presso la propria officina meccanica, veniva obbligata a salire su una autovettura per raggiungere un posto isolato dove veniva violentemente malmenato dai tre con l’utilizzo di una mazza da baseball. Le successive indagini, spiega la procura, permettevano di risalire alle ragioni del brutale pestaggio.
Cioè al fatto che la vittima, venuta a conoscenza di un furto di materiale elettrico consumato dal Romano presso la ditta “Lighting Tec srl” dove proprio quest’ultimo risultava impiegato ed aveva timore di essere licenziato, potesse riferire ai titolari quanto accaduto; al prestito di 3.000 euro che il malcapitato doveva ancora restituire al Morgillo, con interessi usurai mensili fino al 15 % ed annui fino al 180%.
Emergeva dunque l’erogazione in due anni, a titolo di interessi, della somma di euro 10.700 che gravava sulla condizione di profonda difficoltà economico – finanziaria in cui versava il malcapitato.
Espletate le formalità di rito, Morgillo è stato associato presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere mentre Romano sottoposto al regime degli arresti domiciliari. La posizione del minore è, invece al vaglio del Tribunale per i Minorenni di Napoli.