Un guasto alla condotta di Fiumefreddo di Sicilia avvenuto a causa di una frana sabato scorso a Calatabiano (Catania), sta costringendo da una settimana tutta la città di Messina a restare senza acqua. Piovono aspre e giustificate polemiche da parte dei residenti che non possono accedere al bene più prezioso se non attraverso poche autobotti piazzate in qualche angolo della città siciliana.
Secondo i vertici dell’Amam (Azienda Meridionale Acque Messina S.p.A.), la società che gestisce la rete idrica, passeranno altri sei lunghi giorni prima che venga riparato del tutto il guasto. Mercoledì, infatti, si sono verificati nuovi problemi con altri smottamenti vicino la condotta danneggiata che hanno fermato i tecnici perché la condotta danneggiata è stata nuovamente ricoperta dal fango. A Messina sono chiuse anche oggi scuole, università ed uffici pubblici per evitare problemi igienico sanitari. Restano criticità in cliniche e ospedali dove ci sono i degenti. Le scorte degli autoclave sono esauriti e si rischia il collasso.
La Prefettura di Messina dopo il vertice annuncia in una nota che è stata costituita una unità di crisi preposta alla gestione dell’emergenza idrica e per fornire un adeguato supporto all’amministrazione comunale affinché possa efficientemente organizzare le proprie strutture per la gestione di tale emergenza. L’unità di crisi è attiva dalle 8 alle 20 fino alla cessazione dell’emergenza.
Il gruppo di lavoro in questione si raccorderà con l’ufficio di Gabinetto del Comune, con la Protezione Civile regionale -Servizio di Messina, con l’Autoparco municipale a cui è stata affidata la responsabilità della distribuzione dell’acqua a mezzo autobotti ed infine con l’Amam, l’azienda idrica, per seguire l’evoluzione dei lavori di consolidamento della frana che ha interessato la condotta di Fiumefreddo di Sicilia.
Ma c’è un’altra incognita che getta nella disperazione i residenti: le cattive previsioni meteo, con l’allerta nelle zone colpite dagli smottamenti che potranno rendere ancora più difficili gli interventi. Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, ha chiesto l’intervento dello Stato e la proclamazione dello stato di calamità naturale. Il direttore dell’Amam, Luigi La Rosa, ha prospettato l’ipotesi di un by-pass tra l’acquedotto dell’Alcantara e quello di Fiumefreddo di Sicilia per risolvere l’emergenza. Già dal primo mattino numerose persone si stanno rifornendo di acqua dalle uniche cisterne e fontane funzionanti in città.
Problemi soprattutto per disabili e anziani che si muovono con difficoltà. Numerose le critiche da parte di diversi partiti e dei cittadini sui social network nei confronti dell’amministrazione, dell’Amam e del governo nazionale.
Il timore dei cittadini è che se i vertici dell’amministrazione di Messina è stata spiazzata dall’emergenza, dall’altra paventano tempi davvero lunghi per tornare alla normalità con il rischio che alla mancanza dell’acqua si possa venire sommersi dalle imminenti piogge.
Intanto il premier Matteo Renzi ha fatto sapere di essere infuriato per i ritardi e le lungaggini che tengono Messina senza acqua da diversi giorni. Lo riferiscono ambienti della presidenza del Consiglio. Il premier ha definito, riportano le stesse fonti, la vicenda una “vergogna”. Perciò anche la decisione di far intervenire l’esercito.