
Gianfranco Miccichè è stato eletto presidente dell’Assemblea regionale siciliana. L’elezione dell’ex ministro del governo Berlusconi, avvenuta con 39 voti, è stata accolta con favore da gran parte del mondo politico, ma non dal M5s che con Di Battista accusa il Pd di aver “inciuciato” con Forza Italia.
“Miccichè è stato eletto Presidente dell’Ars, grazie al voto di 4 deputati del Pd”, afferma Di Battista parlando di “un partito unico tra Forza Italia e Pd”. La sponda al M5s per attaccare il neo presidente dell’Ars viene offerta anche da una telefonata di congratulazioni del ministro Luca Lotti a Miccichè.
Che in una nota dichiara: “Con il ministro dello Sport, Luca Lotti, non c’è stato alcun accordo sulla eventualità di far confluire i voti dei deputati del Pd sulla sua candidatura alla presidenza del Parlamento siciliano”. “Il ministro Lotti – sottolinea Miccichè – mi ha telefonato dopo la mia elezione per augurarmi buon lavoro”.
Sabato Gianfranco Miccichè è stato eletto presidente dell’ Assemblea siciliana con 39 voti, 4 in più di quelli assicuratigli dalla sua maggioranza, la stessa che sostiene il presidente Nello Musumeci. In soccorso del commissario di FI sono arrivati i due deputati di “Sicilia Futura” e almeno due parlamentari del Pd. Ma i franchi tiratori tra le fila del partito di Renzi potrebbero essere stati quattro, secondo alcuni deputati regionali, considerate due sospette defezioni nella coalizione di maggioranza. Intanto nel Pd è bufera con smentite, da parte di alcuni parlamentari, di aver “tradito” e la presa d’atto di altri della profonda spaccatura che attraversa il partito.
Intanto il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci in un intervento al congresso di “DiventeràBellissima”, il movimento politico da lui fondato nel 2014, ha detto che “per la prima volta, dopo 71 anni di statuto, un uomo di destra è diventato presidente della Regione siciliana. E questo è un dato storico, che fa onore a chi avverte quel senso di appartenenza, che da qualche giorno allento per mantenere quello dell’identità, perché il presidente della regione deve essere il presidente di tutti, dato che è eletto dal popolo e per questo deve appartenere al popolo”.