Ada Lucia De Cesaris, assessore e vicesindaco della giunta Pisapia a Milano ha lasciato l’incarico e si è dimessa. “Ostacoli insormontabili” e assenza “di fiducia con una parte della maggioranza in consiglio”, sono il cuore della motivazione.
Le dimissioni della De Cesaris sono un fulmine a ciel sereno, inaspettate da tutti, anche dallo stesso Giuliano Pisapia. Nei mesi scorsi c’era un malcontento carsico, che probabilmente più volte l’esponente politico ha cercato di manifestare al sindaco, ma il problema è nato da un progressivo sfilacciamento del rapporto di fiducia con la maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco.
“Si tratta – spiega De Cesaris – di una decisione presa dopo approfondite riflessioni sugli ultimi mesi di lavoro, che hanno messo in evidenza difficoltà non più sormontabili nella prosecuzione della mia attività amministrativa”.
“Soprattutto in vista delle importanti scelte che attendono la giunta in quest’ultima fase del proprio mandato, che richiedono una grande coesione e la massima condivisione politica possibile, ho ritenuto opportuno rimettere le deleghe”. L’ormai ex vicesindaco aveva anche quelle all’Urbanistica, all’Edilizia privata e all’Agricoltura.
Penso – sottolinea De Cesaris – di aver svolto e portato a compimento il mandato per il quale sono stata nominata. Un mandato che ha comportato sfide impegnative ed il raggiungimento di importanti risultati, per i quali voglio ringraziare tutti i miei collaboratori e i lavoratori della pubblica amministrazione, che con impegno, cordialità ed affetto hanno condiviso con me progetti, battaglie ed obiettivi. Voglio inoltre ringraziare il sindaco Giuliano Pisapia, che mi ha offerto un’occasione straordinaria e che ha fatto di Milano una città in grado di volare, al centro dell’attenzione internazionale”, ha concluso De Cesaris.
Nell’ultimo consiglio di lunedi 13, la De Cesaris aveva ventilato le dimissioni sulla questione di uno sgambatoio per cani. Lei era contraria alla realizzazione in quanto l’area si presume fosse inquinata. Aveva espresso il suo dissenso per un emendamento a favore, ma la sua maggioranza a palazzo Marino ha comunque approvato l’atto consiliare che autorizza la realizzazione. Da qui le dimissioni destinate a fare rumore.