Il Ministero della Salute palestinese ha affermato che circa 500 operatori sanitari sono stati uccisi e centinaia sono rimasti feriti dall’inizio dell’attacco israeliano su vasta scala a Gaza nell’ottobre dell’anno scorso. Lo riferiscono i media arabi.
In una dichiarazione rilasciata ieri sera tardi, il ministero ha spiegato che più di 310 persone sono state arrestate e 130 ambulanze sono state distrutte dalle forze di occupazione israeliane a Gaza. Inoltre, le strutture sanitarie e il loro personale in Cisgiordania hanno dovuto affrontare oltre 340 attacchi israeliani nello stesso periodo.
Il ministero ha sottolineato che il deliberato attacco alle infrastrutture mediche da parte delle forze di occupazione israeliane ha gravemente ostacolato l’accesso dei cittadini ai servizi sanitari essenziali. Il peggioramento delle condizioni relative all’acqua e ai servizi igienici, aggravato dal sovraffollamento, ha portato a un aumento delle malattie prevenibili e delle morti premature, secondo la dichiarazione.
Il ministero ha aggiunto: “Gaza sta ora affrontando un disastro sanitario pubblico dovuto alla mancanza di acqua potabile e alla mancanza di beni di prima necessità per l’igiene tra oltre 1,7 milioni di persone sfollate con la forza”.
Nella dichiarazione è stata inoltre rilevata una grave carenza di personale sanitario e di forniture mediche, tra cui anestetici e antibiotici, che ha costretto gli operatori sanitari a lottare per salvare vite umane.
Il Ministero della Salute ha chiesto aiuti umanitari incondizionati per far fronte alla grave carenza e agevolare l’evacuazione dei feriti affinché ricevano cure mediche salvavita all’estero.