Trentadue persone ritenute legate al “locale” di ‘ndrangheta di Corigliano Calabro e alla cosca degli zingari di Cassano allo Ionio, sono state arrestate dalla Guardia di finanza con l’accusa di narcotraffico.
Parte degli arrestati erano stati fermati nell’operazione “Gentleman” del 16 febbraio scorso. Secondo l’accusa, l’organizzazione aveva accesso ai mercati sudamericani per la cocaina ed a quelli dell’est europeo per eroina e marijuana, importando ingenti partite di droga.
Dalle indagini, durate due anni, sarebbe emersa l’esistenza di una fitta rete di pericolosi narcotrafficanti internazionali in grado di movimentare grossi quantitativi di marijuana dall’Albania verso l’Italia, avvalendosi di vettori marittimi dell’organizzazione, nonchè di cocaina ed eroina, mediante l’impiego di automezzi modificati nella struttura al fine di ricavarne appositi vani funzionali all’occultamento.
Nel corso dell’inchiesta sono state sequestrate più tre tonnellate di stupefacente, tra cocaina, eroina e marijuana, per un valore sul mercato di 45 milioni di euro; sono state rinvenute numerose armi, tra le quali kalashnikov, ed è stato catturato un latitante.
L’operazione è stata condotta dai finanzieri della sezione Goa del Gico di Catanzaro, del Goa di Brescia, della compagnia di Policoro (Matera) e dello Scico, coordinata dal procuratore della Dda di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo, dagli aggiunti Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto, e dal pm Domenico Guarascio, in collegamento con il procuratore aggiunto di Brescia Sandro Raimondi, e col pm di Matera Alessandra Susca.
L’attività delle fiamme gialle ha delineato l’attività dei sodalizi criminali riconducibili a Filippo Solimando e Luigi Abbruzzese, ritenuti a capo del «locale» di Corigliano e della cosca degli zingari di Cassano, compagini ritenute dagli investigatori storicamente dotate di autonomia ed accertata operatività criminale nell’ambito del traffico internazionale di stupefacenti.
Nel corso degli anni, inoltre, «gli zingari» si sarebbero emancipati da una situazione di dipendenza che li relegava ai margini delle associazioni ‘ndranghetistiche sino ad assurgere alla posizione di un locale di ‘ndrangheta.
Oltre al sequestro della droga, l’operazione ha inflitto perdite economiche consistenti alle organizzazioni con il sequestro di beni immobili, quote societarie, autovetture di lusso ed imbarcazioni. I provvedimenti di custodia cautelare in carcere, emessi dal gip distrettuale di Catanzaro, sono stati notificati tra Calabria, Puglia, Basilicata, Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia.