
E’ giallo a Mantova dopo che il sindaco Pd Mattia Palazzi risulta indagato per concussione dalla procura perché in cambio di contributi comunali ad un’associazione culturale avrebbe chiesto favori sessuali.
La denuncia sarebbe stata fatta da una donna del sodalizo che tuttavia ha chiarito alla Gazzetta di Mantova di non essere lei ad aver presentato l’esposto che ha inguaiato il primo cittadino. “Non ho mai mosso nulla contro Palazzi – ha detto al quotidiano la vice presidente dell’associazione”. “Anzi, dico di più: se emergeranno falsità sul suo conto lo difenderò. Lo conosco, ci siamo incontrati in occasioni pubbliche. Dal Comune di Mantova non abbiamo ricevuto neanche un euro, ma solo il patrocinio che neanche abbiamo mai usato”.
Il sindaco ha spiegato che di non aver “mai chiesto favori a nessuno abusando del mio ruolo di sindaco”, ha detto Palazzi. “Conosco quella signora ma non vi è mai stato nulla di privato con lei. Alla fine il Comune concesse solo il patrocinio ad una iniziativa dell’associazione lo scorso inverno, senza dare soldi” si è difeso il sindaco, che ha confermato al quotidiano l’apertura dell’inchiesta.
Intanto, i carabinieri del Nucleo investigativo di Mantova ieri hanno sequestrato, nell’abitazione del sindaco Palazzi cellulare, pc e tablet; sequestro del telefonino anche per la donna coinvolta nella vicenda e per la presidente dell’associazione. Gli investigatori vogliono spulciare nei dispositivi per accertare eventuali responsabilità in ordine alle presunte molestie.
Presidente e vice presidente dell’associazione culturale, spiega l’Ansa, ieri mattina sono state sentite come persone informate dai fatti dal sostituto procuratore Donatella Pianezzi. Al momento, dunque, non è ancora chiaro chi abbia presentato denuncia contro il sindaco.