
Igor “il russo” è stato condannato all’ergastolo. Il gup di Bologna Alberto Ziroldi ha deciso il massimo della pena per il killer serbo, al secolo Norbert Feher, processato a Bologna in abbreviato per gli omicidi del barista Davide Fabbri e del volontario Valerio Verri e per altri reati. Feher, dopo una latitanza di otto mesi, è stato arrestato in Spagna a dicembre 2017 e da allora è in carcere a Saragozza.
Immobile, apparentemente impassibile. Così Norbert Feher alias Igor Vaclavic avrebbe reagito alla lettura della sentenza del gup Alberto Ziroldi che lo ha condannato all’ergastolo per i delitti italiani: l’imputato l’ha ascoltata collegato in videoconferenza dal carcere di Saragozza in Spagna. “Non ha detto niente, ha solo ringraziato per il lavoro svolto”, ha detto l’avvocato Gianluca Belluomini che lo assiste, annunciando appello.
Il suo arresto in Spagna avvenne a fine 2017 in un conflitto a fuoco dove morirono altre tre persone: due agenti della Gardia Civil e un allevatore di bestiame. Dai mille volti, “Igor il russo”, in realtà serbo classe 1981, era soprannominato anche “Rambo” per la crudeltà delle sue azioni criminali.
Dopo gli omicidi di Fabbri e Verri ci fu una spietata caccia all’uomo tra il Bolognese e il Ferrarese condotta da oltre mille persone delle forze dell’ordine. Dopo settimane di attività in cui furono utilizzate tutte le più sofisticate tecnologie per catturarlo, del killer nessuna traccia. In realtà era già fuggito all’estero con ogni probabilità “coperto” da qualche complice.