1 Aprile 2023

Terremoto Turchia-Siria, migliaia di morti. “Mille volte superiore ad Amatrice”

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Il devastante terremoto di questa notte nel sud-est della Turchia e a nord della Siria, è stato mille volte più potente del sisma di magnitudo 6.0 che colpì Amatrice e il centro Itslis il 24 Agosto 2016. A sostenerlo gli esperti dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia (Ingv).

Le scosse più violente e distruttrici in Turchia sono state due: la prima quella di stanotte di magnitudo 7,9 al confine siriano, l’altra di magnitudo 7.6 verificatasi dopo mezzogiorno ad un centinaio di km più a nord dall’epicentro del primo. Scosse indipendenti tra loro, ha fatto sapere un esperto della protezione civile turca.

Intanto, continua a salire il drammatico bilancio delle vittime dei due sisma di magnitudo 7.9 e 7.6, che ha devastato i due paesi. I morti, secondo una stima provvisoria, sono oltre 2.650.

Le autorità turche hanno annunciato almeno 1.651 vittime accertate, mentre almeno 1.000 morti si contano nella vicina Siria. Secondo alcune autorità citate dai media le vittime potrebbero essere fino ad otto, dieci volte di più.

Almeno 120 scosse di assestamento si sono verificate dopo i due potenti terremoti di stanotte e stamani nella Turchia sud-orientale, secondo un aggiornamento dell’Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad).

Secondo l’Usgs, che riporta solo le scosse di assestamento più significative che vengono effettivamente avvertite da coloro che si trovano nella zona del terremoto, sono state almeno 43 quelle di magnitudo 4,3 o superiore. Tre delle scosse di assestamento hanno misurato 6.0 o più, incluso il massiccio terremoto di magnitudo 7.6 che ha colpito 95 chilometri (59 miglia) a nord dell’epicentro del terremoto principale della notte.

Il terremoto che ha colpito la Turchia la notte scorsa è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939, ha detto oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Secondo i media, il leader turco si riferiva al terremoto di Erzincan, che 84 anni fa provocò la morte di decine di migliaia di vittime.

Il terremoto di İzmit del 1999, di magnitudo 7.6, si ritiene che abbia ucciso più di 17.000 persone. “Spero che ci lasceremo alle spalle questi giorni disastrosi. Oggi è il giorno di 85 milioni di cuori in un solo battito”, ha detto il presidente Erdogan in un incontro con la protezione civile turca sul terremoto che ha scosso il Paese.

“La stagione è l’inverno, il clima è freddo e il terremoto è avvenuto nel cuore della notte, rendendo le cose difficili, ma tutti stanno lavorando sodo e hanno reagito nel modo più veloce possibile”, ha aggiunto esprimendo dolore e cordoglio per le vittime. Erdogan ha proclamato sette giorni di lutto nazionale: le bandiere sventoleranno a mezz’asta fino al tramonto a partire da oggi fino a domenica 12 febbraio.

“Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni”, afferma il dottor Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, come riporta la Bbc in lingua turca.

Intanto, è corsa contro il tempo. Si continua a scavare sotto le macerie incessantemente nella speranza di salvare quante più vite possibili. Il compito dei soccorritori non è facile poiché c’è freddo, neve e ghiaccio. E con la notte la situazione si complica, senza luce perché gli impianti elettrici sono stati danneggiati. Anche le condotte idriche.

Stanno arrivando da tanti paesi molte squadre di soccorritori e volontari, con mezzi e aiuti umanitari, in particolare, per aiutare gli sfollati, tendopoli, coperte, mense da campo, acqua e cibo. Le autorità turche avvertono i cittadini sfollati che sono all’aperto di stare lontani da edifici danneggiati e pericolanti.


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