27 Aprile 2024

Governo, Di Maio: “No a Lega, si a Pd”. Salvini: “Lui disposto a tutto per potere”

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Luigi Di Maio al termine delle consultazioni con Fico
Luigi Di Maio al termine delle consultazioni con Fico (Ansa)

Il capo politico dl M5s ha definitivamente chiuso il “forno” di una possibile alleanza di governo con il Centrodestra, e anche con la sola Lega di Matteo Salvini, tenendo aperta la porta del governo al Partito democratico.

Lo ha detto lo stesso Di Maio al termine del giro di consultazione con il presidente della Camera Roberto Fico che ha ricevuto il mandato esplorativo di individuare possibili convergenze coi dem, usciti sonoramente sconfitti dalla tornata elettorale del 4 marzo, ma che all’ipotesi di un alleanza di governo con i stellati, in audizione da Fico hanno fatto sapere di essere disponibili al confronto a patto che il M5s chiudesse definitivamente la porta ai vincitori delle elezioni, ossia Centrodestra (su cui già c’erano i veti di Di Maio) e Lega, fino a ieri potenziale partner del movimento con cui, parole di Di Maio “si può fare insieme un buon lavoro per il paese”.

La dichiarazione di Di Maio: “Con Salvini finisce quì”

“E’ chiaro che un governo del centrodestra non è più un’ipotesi percorribile, gli unici che non l’hanno capito sono forse proprio loro ma dopo il fallimento del mandato di Casellati quell’ipotesi tramonta del tutto”, ha detto Luigi Di Maio. “Sono passati circa 50 giorni in cui abbiamo provato in tutti modi e tutte le forme a firmare un contratto di governo per il cambiamento del Paese con Salvini e la Lega ma loro hanno deciso di condannarsi all’irrilevanza per rispetto dei loro alleati e del loro alleato invece di andare al governo nel rispetto degli italiani”. “Se fallisce questo percorso per noi si deve tornare al voto non sosterremo nessun altro governo, tecnico, di scopo o del presidente”, ha detto ancora Di Maio.

“M5s e Lega, M5s e Pd e qualsiasi partito sono e resteranno alternativi e questo patto deve essere segno di rispetto dei nostri elettori e degli elettori dei partiti – ha proseguito Di Maio -. Ma nessuna forza politica può fare da sola, nessuno può dare un governo a questo Paese da solo. Per questo abbiamo ribadito la disponibilità” a un confronto con il Pd. “Chiedo al Pd di venire al tavolo, non subito a firmare il contratto ma a verificare se ci sono i presupposti per metterlo in piedi. Capisco le loro dinamiche interne, ma è chiaro che dobbiamo vederci per capire se ci sono i presupposti ci facciano sapere se sono disponibile poi vediamo la stesura del contratto”.

Martina (Pd): “Confronto si, ma su nostro programma”

“Abbiamo detto a Fico una cosa: dopo 50 giorni di questa situazione che abbiamo tutti osservato e vissuto di impossibilità ad arrivare ad una proposta di governo, noi siamo disponibili a valutare il fatto nuovo se verrà confermato in queste ore e cioè la fine di qualsiasi tentativo di un accordo con la lega”, ha detto Maurizio Martina, reggente del Pd al termine dell’incontro con Fico. “Con spirito di leale collaborazione, non nascondendoci le diversità e punti di partenza differenti anche dal punto di vista programmatico su temi essenziali, ci impegniamo ad approfondire questo possibile percorso di lavoro comunque coinvolgendo i nostri gruppi dirigenti”. Martina ha anche spiegato che “la direzione nazionale deve essere chiamata a valutare, approfondire discutere ed eventualmente deliberare un percorso nuovo che ci coinvolga”.

“Siamo ad un passaggio di fase potenziale – ha detto il reggente del Pd – aspettiamo vere risposte su questi temi fondamentali Attendiamo di capire gli sviluppi e lo faremo con il massimo della disponibilità sempre tenendo fermi i nostri atteggiamenti di queste settimane chiarezza, coerenza e responsabilità nel riconoscimento della fase che il paese sta attraversano”. “Il Pd è disponibile a dialogare con M5s sulla base dei 100 punti del suo programma di governo e su tre punti già evidenziati durante le Consultazioni al Quirinale” – ha detto Martina dopo le consultazioni con il presidente della Camera -: una “agenda europeista”, il “rinnovamento della democrazia superando il populismo”, politiche del lavoro “rispettando gli equilibri di finanza pubblica”.

“Attendiamo di capire gli sviluppi – ha detto ancora Martina -, lo faremo con la massima disponibilità, tenendo fermi la chiarezza, la responsabilità, il riconoscimento della fase del Paese che sta attraversando. Il tira e molla di questi 50 giorni che non hanno prodotto nulla non lo si deve certo al Pd”.

SalviniIra di Matteo Salvini: “Di Maio disposto a tutto per potere”

“Di Maio mi accusa di essere irrilevante? Forse voleva dire “coerente” e leale, visto che lavoro da 40 giorni per formare un governo fedele al voto degli italiani”, è la replica di Matteo Salvini al leader dei Cinquestelle Di Maio.

“Amoreggiare con Renzi e con il Pd pur di andare al potere – attacca Salvini – mi sembra invece irrispettoso nei confronti degli italiani e dei propri elettori. Se vuole smettere di polemizzare aiutarmi a ricostruire questo Paese io come leader del centrodestra sono pronto”, afferma il leader della coalizione che aveva già evidenziato come una ipotesi del genere, “ci porterebbe a passeggiare su Roma” evocando una protesta della coalizione contro lo scenario esplicitato dai stellati.

“PD al governo? No, grazie. Farò di tutto perché il voto degli italiani sia rispettato, da Roma e da Bruxelles. P.s. Guarda caso i clandestini tornano a sbarcare…”, aveva scritto Salvini su Twitter.

Marcucci: “Ma è Fico il candidato premier?”

“La nostra disponibilità al confronto c’è. E’ Fico il candidato a premier del M5S?”, aveva detto il capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci, che non è ottimista – “non vedo le condizioni” perché i programmi di Pd e M5s si possano allineare – aveva rilevato in mattinata – ma aggiunge che “le sorprese in politica sono sempre dietro l’angolo”.

Calenda: “Alleanza con M5s rischio serio”

E il ministro Calenda aveva frenato su un possibile accordo: “Vedo il serio rischio – ha scritto su Twitter – che Pd sia troppo antisistema per allearsi con M5s attuale”.


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