Continua in vista del voto di lunedì e martedì in Parlamento la caccia ai cosiddetti responsabili in grado di sostenere il governo. Se l’operazione ‘scouting’ dovesse aver successo, il governo al Senato potrebbe anche sopravvivere, ma solo con uno scarto di pochi voti di maggioranza e soprattutto grazie ai molti astenuti, tra loro molti di Italia Viva. E’ quanto trapela da fonti del centrodestra. E comunque Conte sarebbe ben lontano dalla quota di sicurezza dei 161 voti a Palazzo Madama.
Se martedì questo scenario dovesse confermarsi, il centrodestra è convinto che un governo in piedi solo grazie alle astensioni potrebbe non essere molto gradito dal Capo dello stato che da giorni chiede una maggioranza stabile e solida per affrontare con vigore le difficili sfide dei prossimi mesi. “Secondo me Conte non ha ancora i numeri, altrimenti non avrebbe preso un week end di riflessione ma sarebbe andato oggi in parlamento”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini che annuncia un vertice di centrodestra domani ma a Milano.
E’ nato oggi al Senato il gruppo MAIE-Italia23, “per costruire uno spazio politico che ha come punto di riferimento Giuseppe Conte”. Lo spiega Ricardo Merlo, presidente MAIE e Sottosegretario agli Esteri, annunciando che così il gruppo MAIE a palazzo Madama cambia denominazione: “Non cerchiamo responsabili – ha precisato Merlo – ma costruttori, a cui l’unica cosa che offriamo è una prospettiva politica per il futuro, per poter costruire un percorso di rinascita e resilienza, nell’interesse dell’Italia, soprattutto in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo”.
E in un’intervista a Fanpage, il capogruppo di Iv al Senato, Davide Faraone, afferma che se il presidente del Consiglio scioglie alcuni nodi, Iv c’è. “Noi abbiamo chiesto al presidente del consiglio finalmente di occuparsi di sciogliere alcuni nodi che sono irrisolti all’interno della maggioranza di governo. Se il presidente del consiglio pratica questa strada noi ci siamo, se invece si vogliono evitare questi problemi, per tenere insieme una maggioranza raccogliticcia che non risolve i problemi del paese, pazienza”.
ASSEMBLEA DEI DEPUTATI PD– E’ iniziata alla Camera l’assemblea del gruppo Pd, guidato da Graziano Delrio, alla presenza del segretario Nicola Zingaretti. La riunione serve a fare un punto in vista delle comunicazioni del premier Giuseppe Conte, previste per lunedì. All’incontro alcuni parlamentari partecipano in presenza, altri da remoto. Sono collegati anche ministri come Lorenzo Guerini e Francesco Boccia. “Si sta aprendo una fase in cui abbiamo anche noi voluto il Parlamento avesse centralità nelle scelte che andremo a fare. Parlamentarizzare non è una sfida, ma una necessità e un passaggio delicato collocato nella sede appropriata, che è il Parlamento. Ogni forza politica dovrà assumersi per le sue scelte, nella chiarezza, le proprie responsabilità”. Lo dice, a quanto si apprende, il segretario Nicola Zingaretti nel suo intervento in assemblea con i deputati Pd. “Malgrado l’enormità di quanto sta avvenendo non penso che sia un fulmine a ciel sereno. Era una delle possibilità in campo, che abbiamo fatto di tutto per scongiurare”. “In questo anno e mezzo di governo sono stati commessi molti errori e ci sono state molte lentezze. Conoscete la fatica del lavoro parlamentare: le ore di mediazione e di contrapposizione, il non rispetto o il ritardo nel rispetto di punti di programma fondativi dell’alleanza, la vicenda del pacchetto istituzionale che fu proposto ad agosto 2019 perché accettammo, con grande travaglio, il taglio dei parlamentari in cambio di impegni che poi non ci sono stati. Perciò dico che oggi non possiamo accettare tutto. Abbiamo già dato”. Lo dice, a quanto si apprende, il segretario Nicola Zingaretti in assemblea con i deputati Pd.
BELLANOVA – “Conte ha derubricato tutto, non ha voluto chiudere un accordo di programma ed è andato avanti con mance e mancette. Alla fine è stata scelta la strada di dare mancette: 2 miliardi dati a emendamenti dell’opposizione senza alcun criterio programmatorio. Stiamo sprecando miliardi di questo Paese senza dare il minimo sbocco di prospettiva”. Lo ha detto l’ex ministro delle Politiche agricole e senatrice di Italia Viva, Teresa Bellanova, in un’intervista a InBlu2000, la radio nazionale della Conferenza episcopale italiana. “In questi mesi – ha aggiunto la Bellanova – c’è stata un’arroganza che ha appesantito molto il clima. E nonostante questo ci siamo fatti carico dei problemi del Paese. Abbiamo mandato un messaggio dicendo ‘chiudiamo questa crisi’. Perché la crisi di governo era sotto gli occhi di tutti. Tanto è vero che Zingaretti e Crimi si erano seduti a un tavolo con Renzi e Conte per stilare un programma”. “L’umore oggi – ha sottolineato Bellanova – è di colei che ha dato il massimo e che adesso è amareggiata ma è a posto con la propria coscienza. Resto convinta di ciò che abbiamo fatto perché non abbiamo posto problemi personali o questioni di potere”.
LA CEI – “Sono ore d’incertezza per il nostro Paese. In questo momento guardiamo con fiducia al Presidente della Repubblica che con saggezza saprà indicare la strada meno impervia. Trovo un forte stimolo nelle parole pronunciate proprio dal Presidente Mattarella nel messaggio di fine anno: ‘Non viviamo in una parentesi della storia. Questo è tempo di costruttori’. Aggiungo: questo è anche tempo di speranza! Ci attendono mesi difficili in cui ricostruire le nostre comunità”. Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana. “Trovo un forte stimolo nelle parole pronunciate dal Presidente Mattarella nel messaggio di fine anno: ‘Non viviamo in una parentesi della storia. Questo è tempo di costruttori’. Aggiungo: questo è anche tempo di speranza! Ci attendono mesi difficili in cui ricostruire le nostre comunità”. Lo dice il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il card. Gualtiero Bassetti, parlando della crisi politica. (ansa)