Nella piazzola di un autogrill il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha incontrato un agente dei servizi segreti, Marco Mancini, noto al grande pubblico nell’immagine della liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, rapita a Baghdad nel 2005 e appunto liberata dai Servizi segreti in circostanze drammatiche. Infatti in un conflitto a fuoco rimasero feriti lei e venne ucciso, da soldati Usa, Nicola Calipari, anche lui dirigente dei servizi di sicurezza.
L’incontro tra Renzi e Mancini è stato immortalato da un video che ha ripreso di nascosto quell’incontro e che Report ha mandato in onda. L’appuntamento riservato è durato quaranta minuti ed è avvenuto il 23 dicembre 2020, nel pieno della crisi del governo Conte, quando il tema dei servizi segreti è uno delle questioni di attrito principali all’interno della maggioranza. Cosa si saranno detti, Renzi e Mancini, è un mistero.
L’agente segreto, che partecipa all’incontro con il politico, è da tempo in lizza per una nomina di peso all’interno degli apparati di intelligence, ma ha un passato pesante. La sua biografia si intreccia infatti con alcune delle pagine più buie della storia recente italiana: il caso Abu Omar, l’imam egiziano rapito a Milano da agenti della Cia e torturato al Cairo perché sospettato di terrorismo, e lo scandalo Telecom Pirelli, che portò alla scoperta dell’esistenza di un dossieraggio di massa di imprenditori, magistrati, politici e giornalisti, operato all’interno dell’azienda all’epoca presieduta da Marco Tronchetti Provera.
Di recente il nome di Marco Mancini, racconta Report, è spuntato fuori anche nelle vicende che hanno riguardato Cecilia Marogna, la donna di fiducia del cardinale Angelo Becciu, a cui l’ex Sostituto della Segreteria di Stato aveva affidato il compito di costituire un servizio segreto parallelo in Vaticano.
Quì la puntata di Report titolata “Babbi e spie”