28 Aprile 2024

Nations League, l’Italia c’è e vince 2-3. Terzo posto meritato

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L’Italia voleva fortemente chiudere la Nations League sul podio. Obiettivo raggiunto superando 3-2 i Paesi Bassi padroni di casa: a Enschede, decisivo un grande inizio di partita degli Azzurri, trascinati dai gol di Federico Dimarco e Davide Frattesi, prima del definitivo tris segnato da Federico Chiesa, dopo che gli olandesi avevano accorciato le distanze con Bergwijn e prima della rete nel finale di Wijnaldum. Così come successo due anni fa a Milano e Torino, la Nazionale di Mancini è terza.

LA PARTITA. Mancini ha presentato sette novità rispetto alla formazione che ha iniziato la partita contro la Spagna, cambiando anche sistema di gioco e passando al 4-3-3. Davanti a Donnarumma, Di Lorenzo, l’esordiente Buongiorno, Acerbi e Dimarco in difesa; Frattesi, Cristante e Verratti in mezzo; Gnonto, Retegui e Raspadori davanti. Proprio l’attaccante del Napoli, dopo sei minuti e dopo un cross di Frattesi su cui Retegui aveva cercato l’acrobazia, di suola ha servito l’assist per Dimarco che ha scagliato il sinistro alle spalle di Bijlow. Al 20′ il raddoppio, con un’azione passata ancora per i piedi di Dimarco, che ha scaricato per Raspadori: sulla conclusione di Gnonto dal limite, il pallone è finito sui piedi di Frattesi, che ha realizzato il gol del 2-0 tenuto in gioco da Geertruida. Per il centrocampista del Sassuolo è il primo in Nazionale. Al 27′ nuovamente Dimarco protagonista, ma il sinistro dell’esterno dell’Inter ha dato solo l’illusione ottica del gol. Prima dell’intervallo, occasione per l’1-2 con Gakpo che ha provato a piazzare il destro nella porta di Donnarumma, calciando però di poco a lato.

Al rientro dagli spogliatoi, tre cambi per Koeman: fuori Malen, Geertruida e Lang, dentro Bergwijn, Wijnaldum e Weghorst. Ancora Gakpo, dopo due minuti, ha però sfiorato il gol, con Donnarumma bravo a farsi trovare posizionato bene. Al 59′, destro debole di Dumfries controllato a terra dal portiere azzurro, poco prima dei cambi di Mancini: fuori Gnonto e Raspadori, dentro Zaniolo e Chiesa. Nei Paesi Bassi invece fuori Simons e dentro Koopmeiners. Al 68′ il gol che ha dimezzato le distanze con Bergwijn che, dopo essere portato il pallone sul sinistro, ha fulminato Donnarumma. Immediata la reazione dell’Italia, che dopo 4′ è tornata ad avere due reti di vantaggio: doppio passo di Chiesa su Van Dijk e diagonale alle spalle di Bijlow. Mancini ha richiamato in panchina Dimarco: al suo posto Spinazzola. Cambio anche per l’Olanda: fuori Wieffer e dentro Veerman. Dopo il possibile 2-3 annullato a Weghorst per fuorigioco, Mancini ha tolto Verratti e Retegui, inserendo Barella e Pellegrini, per un finale di partita in cui l’Italia ha subito il secondo gol olandese firmato da Wijnaldum ma ha comunque chiuso la sua stagione con un successo.

Mancini: “Bravi tutti, volevamo vincere per arrivare terzi in Nations League”. Buongiorno: “L’esordio un’emozione indimenticabile”

La vittoria contro i Paesi Bassi, l’esordio di Alessandro Buongiorno, il primo gol in Azzurro di Davide Frattesi. Sono tante le buone indicazioni che Roberto Mancini può mettere nella valigia al rientro dalle Finals di Nations League. Non era semplice resettare la mente dopo la sconfitta in semifinale contro la Spagna: l’Italia lo ha fatto, confermandosi al terzo posto, come successo nell’ottobre di due anni fa. “Nel primo tempo abbiamo giocato molto bene, nel secondo siamo calati ma i ragazzi erano davvero stanchi – le parole di Mancini -. Credo che complessivamente sia stata una buona prova. Torniamo con tante buone indicazioni e soluzioni di gioco interessanti: abbiamo cambiato qualcosa nel secondo tempo inserendo Chiesa e Zaniolo e le cose sono andate comunque bene. Era importante vincere. Buongiorno? E’ stato bravissimo: non era facile esordire, essendo anche abituato a giocare un altro tipo di calcio. Si è applicato molto bene”.

E l’emozione si percepisce anche dalle parole dello stesso difensore del Torino, il 57° debuttante da quando Mancini è alla guida della Nazionale: “E’ stata una grande sensazione esordire in questo modo con questa partita. Abbiamo dato tutto e giocato bene, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a tenere botta nel secondo. Sono contentissimo per me ma soprattutto per la vittoria della squadra. A livello tattico, credo di riuscire ad adeguarmi sia al modulo a tre che a quello a quattro, ma sono stati importantissimi anche i compagni con una parola in ogni momento della partita. Questo è un gruppo che può fare bene, lo vedo nel lavoro di tutti i giorni: sono arrivato qui in punta di piedi ma ho trovato un gruppo spettacolare che mi ha accolto e la vittoria di oggi è stato frutto di questo. Sono orgoglioso di aver indossato la maglia della Nazionale e di aver compiuto un percorso partito dal settore giovanile del Toro”.

Dalle emozioni per l’esordio di Buongiorno a quelle per il primo gol di Davide Frattesi. “Avevo paura che mi venisse annullato anche questo dopo quello contro la Spagna – scherza il centrocampista del Sassuolo -. Fortunatamente è andata bene, siamo stati bravi a tenere il risultato. Nel secondo tempo i Paesi Bassi ci hanno creato qualche problema sulle spizzate ma siamo stati bravi a portare a casa il risultato”. Aveva già segnato, in Ungheria e in Nations League, Federico Dimarco, che a Enschede ha sbloccato il risultato: “Una vittoria importante alla fine di una bella partita. Alla fine la stanchezza si è fatta sentire ma è andata bene”. A chiudere il tris, Federico Chiesa, tornato a segnare in Nazionale dopo due anni (non gli capitava dall’Europeo vinto nel 2021): “Due anni lunghi – ammette l’esterno della Juventus -. La Nazionale è mancata a me più di quanto io sia mancato a lei: devo ringraziare Mancini che mi ha sempre dato fiducia. Oggi ci sarebbe piaciuto giocare un’altra partita, ma era importante venire via con una vittoria per far vedere che quello che abbiamo fatto in questi due anni non è arrivato per caso”.

Dopo l’estate, il cammino degli Azzurri riprenderà con le qualificazioni a EURO 2024: “Giusto che si stia portando avanti un rinnovamento – chiude Francesco Acerbi -. Ci sono tanti giovani che vogliono emergere: c’è bisogno di gente così”.


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