Si aggrava il bilancio delle vittime della sparatoria nella scuola di Izhevsk, salito a 15 morti, tra cui 11 bambini, mentre 24 persone sono rimaste ferite, 22 delle quali minorenni, secondo quanto riferito alla Tass dal comitato investigativo.
Gli investigatori russi affermano che a commettere l’attacco nella scuola di Izhevts sia stato un ex studente dell’istituto, Artyom Kazantsev, 34 anni: lo riporta l’agenzia Interfax citando il Comitato Investigativo russo.
Il Comitato ha dichiarato che la sua eventuale “adesione a visioni neofasciste e all’ideologia nazista è in corso di verifica”.
L’aggressore della scuola di Izhevsk era armato con due pistole a salve modificate in modo da poter sparare proiettili veri, ha detto alla Tass il servizio stampa del dipartimento della Guardia nazionale della regione di Udmurt.
“Dopo aver ricevuto la segnalazione della sparatoria, gli agenti della Guardia Nazionale insieme ai rappresentanti di altri servizi di emergenza sono giunti sul posto, hanno transennato l’area e hanno cercato di individuare l’aggressore e i suoi possibili complici, conducendo un’ispezione piano per piano – è stato spiegato -. Durante queste attività, il corpo senza vita del sospettato è stato trovato in una delle aule. Addosso gli sono state trovate due pistole a salve, modificate per poter sparare proiettili veri, caricatori vuoti e caricatori pieni di munizioni”, si legge nel rapporto.
Il comitato investigativo russo ha specificato che l’uomo aveva con sé due pistole militari e una grande quantità di munizioni. In un filmato mostra almeno due pistole. L’aggressore aveva anche preparato circa 10 caricatori con munizioni da 9 mm sui quali aveva scritto la parola ‘odio’ in vernice rossa.
Il killer – è stato confermato – indossava una maglietta nera con simboli nazisti e un passamontagna. Non aveva documenti con sé ma la sua identità è stata accertata. Secondo gli investigatori si tratta di un ex studente dell’istituto, Artyom Kazantsev, di 34 anni.