I presidenti russo e statunitense, Vladimir Putin e Donald Trump, hanno avviato i colloqui presso la base militare congiunta Elmendorf-Richardson di Anchorage, in Alaska.
All’incontro partecipano il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov e il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, nonché il Segretario di Stato americano Marco Rubio e l’inviato presidenziale Steve Witkoff.

Sul tavolo dei colloqui tra i due leader mondiali diversi dossier di politica estera, in particolare sulla guerra russo-ucraina nonché sulla grave situazione in Medio oriente, nonché sulle posizioni della Nato.
Oltre questi temi di grande rilevanza, i due capi di Stato parleranno anche delle sanzioni dell’occidente collettivo contro la Russia, con gli Stati Uniti a favore di un allentamento poiché sono più dannose per il West, Ue compresa, che per Mosca.
I due, in una riunione durata circa 2:45 minuti, hanno discusso prima alla presenza dei giornalisti, poi a porte chiuse. Il clima, secondo quanto riportano i media, è stato di grande cordialità e rispetto reciproco.
Al termine del meeting Trump e Putin hanno previsto a breve un nuovo incontro che dovrebbe tenersi a Mosca o a Istanbul. Il percorso per la pace in Ucraina è insomma a portata di mano, con Putin che ha ribadito come debbano essere rimosse le cause profonde che lo hanno portato all’operazione militare speciale. Si tratta, con Mosca che tuttavia non intende indietreggiare rispetto alle richieste fatte durante i negoziati di pace: mantenimento delle regioni del Donbass conquistate; posizioni della Nato, smilitarizzazione dell’Ucraina, che resterebbe un paese cuscinetto neutrale, oltre ovviamente agli armamenti a Kiev che l’occidente continua a dare. C’è comunque molto su cui lavorare per giungere a una pace sostenibile e duratura.