
“Nessuno cavalchi l’odio, la contrapposizione di fronte ad un fatto grave che poteva essere gravissimo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti al termine del comitato per la sicurezza pubblica a Macerata convocato a seguito degli spari nella città marchigiana da parte di Luca Traini, il 28enne che alla guida della sua auto ha fatto fuoco ferendo sei persone, tra cui extracomunitari.
“Auspico – ha aggiunto – una risposta ferma e unitaria da parte di tutti. Siamo di fronte ad una iniziativa criminale individuale”, ha precisato il ministro. “Non c’è nulla al momento che faccia pensare ad una iniziativa organizzata” con altri. Si tratta, ha concluso, di un fatto “inaccettabile perché in una democrazia non è consentito a nessuno di farsi giustizia da solo, anche se in questo caso non c’è nulla che possa richiamarci ad un’idea di giustizia”.
Traini, secondo una ricostruzione poi smentita dall’Arma dei Carabinieri che non ritiene vi siano collegamenti, avrebbe agito spinto da un raptus di vendetta dopo l’efferato e brutale omicidio di Pamela Mastropietro, la diciottenne ammazzata, fatta a pezzi e rinvenuta rinchiusa in due trolley a Pollenza. Per l’omicidio di Pamela è stato effettuato il fermo, poi convalidato, del nigeriano trentenne Innocent Oseghale.