Diventano virali le foto di una baby profuga siriana immortalata sull’autostrada Istanbul-Edirne sul confine tra Turchia e Grecia. Lei, che avrà forse un anno di vita, si vede gattonare verso il cordone di polizia schierato in assetto antisommossa. Come in altre mille immagini dei flussi migratori siriani, sono i bambini i veri protagonisti di questa “crociera” i cui genitori non avrebbero voluto fare nemmeno dietro pagamento se in Siria ci fossero le condizioni per vivere.
Qualcuno dei poliziotti non può fare a meno che sorridere alla piccola, che ha lo sguardo tenero e smarrito tra questi “omoni” e la sua gente assiepata dietro di lei che attende che qualcuno li faccia oltrepassare il passare.
I genitori hanno giustamente pensato bene di camminare via terra piuttosto che affidarsi a imbarcazioni colabrodo per raggiungere la terra che fu di Platone e Aristotele.
La loro destinazione è la Germania. E là che la mamma e il papà di questa piccolina coi riccioli rossicci immaginano un futuro diverso e migliore; vogliono che la loro creatura cresca e venga istruita in Europa. Lontani dalla propria terra natìa, dai loro affetti e dalle loro case sotto il fuoco dei nemici di Dio.
Una immagine felice nella tristezza del sacrificio della migrazione, diventata subito virale tra web e social. Al contrario delle foto di Aylan e Garbin Kurdy cui si aggiungono purtroppo le tristi immagini di altre due bambine siriane annegate tra venerdì e sabato.