C’è aria di escalation tra l’Occidente e la Russia, un clima da guerra (ad avviso di molti osservatori ‘poco fredda’) che coinvolge un’altra potenza nucleare: la Cina, che è dichiaratamente schierata con Mosca e non ama armi occidentali nel suo vicinato, come il Giappone, che ha fatto richieste in tal senso. Con il summit della Nato a Washington è stato deciso lo stanziamento di ulteriori armamenti e denaro all’Ucraina di Zelensky.
Tutto questo mentre negli Usa, azionista di maggioranza nell’Alleanza atlantica, c’è un presidente, Joe Biden, che ha mostrato tutti i suoi limiti nell’amministrazione, tant’è che i democratici Usa e i media di progressisti chiedono il ritiro della sua corsa alle presidenziali di Novembre contro Trump. Poi c’è qualche qualche parlamentare americano che invoca l’adozione del 25esimo emendamento della Costituzione per rimuovere il presidente in casi di impedimento fisico e mentale (è il caso di Biden), ma senza risultati. L’Occidente vuole lo scontro frontale con la Russia di Putin, che per ora mantiene “calma e gesso” di fronte alle provocazione degli Usa e dei suoi satelliti Ue.
Gli ultimi sviluppi sono il trasferimento di caccia F-16 Nato in Ucraina, confermato dal capo del Consiglio di sicurezza americano Sullivan. L’altro è il piazzamento di missili Nato a lungo raggio in Germania (dal 2026), con paesi dell’est europeo disposti ad ospitare armamenti contro Mosca. Insomma, tra i due blocchi si sta raggiungendo il punto di non ritorno. La reazione di Mosca è stata dura. Il capo della sicurezza russa Dmitri Medvedev ha fatto sapere su X che “la Dichiarazione del summit di Washington del 10 luglio menziona “il percorso irreversibile dell’Ucraina” verso la NATO. Per la Russia, sono accettabili 2 possibili modi in cui questo percorso finirà: o l’Ucraina scompare, oppure la NATO. Ancora meglio, entrambi”. Una durissima posizione che fa tremare il mondo.
La decisione degli Stati Uniti di schierare armi a lungo raggio in Germania porta ad una guerra fredda, ha detto il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov in una conversazione con Pavel Zarubin, il cui video è stato pubblicato sul canale Telegram del giornalista. “Stiamo facendo passi fiduciosi…Tutto questo è già accaduto. Tutti gli attributi della Guerra Fredda stanno tornando con lo scontro, con lo scontro diretto”, ha detto Peskov citato dai media russi sottolineando che “anche la Germania, gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna sono direttamente coinvolte nel conflitto in Ucraina”.
Mercoledì, il Pentagono aveva annunciato che, a partire dal 2026, gli Stati Uniti avrebbero iniziato a schierare in Germania sistemi di attacco a lungo raggio che supererebbero significativamente quelli attualmente disponibili in Europa. Secondo la pubblicazione della FAZ, i ministri della Difesa di Germania, Francia, Italia e Polonia hanno già firmato una dichiarazione di intenti per lo sviluppo di missili da crociera con una gittata di oltre mille chilometri, che “potrebbero colpire obiettivi in Russia dal territorio tedesco”.
Questa informazione è stata confermata dal cancelliere Olaf Scholz. Come ha notato il vice capo del ministero degli Esteri russo Sergei Ryabkov, Mosca svilupperà una risposta militare a tali piani in modo calmo, senza nervosismo.
I documenti firmati al recente summit NATO negli Stati Uniti dimostrano che l’Occidente non sostiene il dialogo e che l’alleanza stessa è uno strumento di confronto, ha ancora affermato giovedì il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov. “Vediamo che i nostri oppositori in Europa e negli Stati Uniti non sono favorevoli al dialogo”, ha osservato.
“A giudicare dai documenti firmati al vertice della NATO, non sono sostenitori della pace”, ha affermato il portavoce del Cremlino, aggiungendo che “l’Alleanza del Nord Atlantico è uno strumento di confronto e non uno strumento per garantire la sicurezza”. Peskov ha anche sottolineato che l’India condivide pienamente la posizione della Russia sulla sua disponibilità ad avviare un dialogo sulla risoluzione del conflitto.
“L’India sostiene la pace, l’India è a favore del dialogo. È pienamente conforme alla nostra visione [della situazione], al nostro approccio. Stiamo anche sostenendo la pace e siamo a favore del dialogo”, ha aggiunto Peskov.
All’inizio di questa settimana, il Primo Ministro indiano Narendra Modi ha fatto una visita ufficiale di due giorni nella capitale russa di Mosca. Ha tenuto colloqui sostanziali con il Presidente russo Vladimir Putin, prima presso la residenza del leader russo a Novo-Ogaryovo e poi al Cremlino.