Il referendum in Ungheria non ha raggiunto il quorum del 50 percento. L’affluenza è stata del 43,42%. Un vero plebiscito il No alle quote dei migranti imposti dall’Ue e a cui il primo ministro ungherese si era opposto. A spoglio quasi terminato, il 98% ha detto No ai migranti mentre i “sì” sono stati circa il 2%.
Esulta Viktor Orban che stamane al seggio ha dichiarato che non gli importava del quorum, ma del messaggio di Budapest a Bruxelles. E in conferenza stampa dopo il risultato ha ribadito: “Anche se il quorum non è stato raggiunto, l’Ue dovrà tenere conto del risultato”.
L’Ungheria è andata al voto per dire si o no alle quote dei migranti stabilite dall’Ue. I seggi sono rimasti aperti tutta la domenica. La consultazione referendaria è stata voluta dal governo guidato da Viktor Orban.
Alla vigilia i sondaggi prevedevano una netta vittoria del NO a larghissima maggioranza, si parlava dell’80-90% mentre il rifiuto alle politiche migratorie di Bruxelles sfiora la quasi totalità dei votanti.
Il governo ungherese guidato da Orban era stato già al centro di forti critiche Ue nei mesi scorsi, quando bloccò gli immigrati, provenienti dalla rotta balcanica, alla frontiera. Migliaia di migranti giunsero sui treni alla stazione ferroviaria di Budapest, dove vi rimasero per giorni per poi dirigersi verso Vienna, in Austria, paese dove sono sorti poi problemi.
Orban non si fece intimorire dalle pressioni di Bruxelles e minacciò di erigere barriere alle frontiere. Il primo ministro è molto amato in Ungheria, per niente tra i governanti Ue. Molto criticato per le sue scelte nelle politiche migratorie, molti paesi europei avendo il “problema in casa”, alla fine gli diedero ragione.