La Corte d’Appello ha respinto il ricorso urgente presentato ieri sera dal Dipartimento di giustizia americano che chiedeva la sospensione della decisione del giudice federale di Seattle che aveva bloccato il bando di ingresso negli Stati Uniti per persone provenienti da 7 Paesi a maggioranza musulmana emesso dal presidente Donald Trump.
La sfida legale era partita dagli stati di Washington e Minnesota che avevano chiesto per primi il blocco del provvedimento, cui pero’ i legali del governo avevano posto giudizio negativo, che il giudice di Seattle James Robart ha invece respinto affermando che la causa ha fondamento. Il giudice federale James Robart ha quindi emesso una ingiunzione restrittiva verso il provvedimento, su richiesta degli stati di Washington e Minnesota, che ha effetto a livello nazionale.
“L’opinione di questo cosiddetto giudice, che essenzialmente priva il nostro paese della legalità, è ridicola e verrà rovesciata”, aveva scritto su Twitter, Donald Trump scagliandosi contro il giudice federale di Seattle che ha bloccato il decreto per le restrizioni sugli ingressi negli Usa alle persone provenienti da 7 paesi a maggioranza musulmana. Donald Trump è in Florida per il primo weekend da presidente nel suo lussuoso resort di Mar-A-Lago, ma questa mattina ha mostrato la sua ira in una serie di tweet contro la decisione del giudice James Robart. “Quando un Paese non è più in grado di dire chi può e chi non può entrare e uscire, specialmente per ragioni di sicurezza, è un grosso problema”, ha scritto il presidente.
The judge opens up our country to potential terrorists and others that do not have our best interests at heart. Bad people are very happy!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 5 febbraio 2017
Poi in un altro tweet, Trump ha scritto: “E’ interessante che alcuni Paesi del Medio Oriente siano d’accordo con il bando. Sanno che se a certe persone viene concesso di entrare è morte e distruzione!”.
Il dipartimento di Stato aveva annullato la cancellazione dei visti per l’ingresso negli Usa che aveva messo in pratica dopo la firma del decreto da parte del presidente Donald Trump che limitava l’ingresso a cittadini provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana, dopo che un giudice federale ha disposto il blocco temporaneo del provvedimento.
Il dipartimento Usa per la Sicurezza Interna non imporrà alle compagnie aeree lo stop per passeggeri dotati di visto interessati dal bando disposto dal presidente Donald Trump per gli ingressi da sette paesi a maggioranza musulmana. Così facendo anche il dipartimento in questione sospende di fatto l’applicazione del provvedimento voluto dal presidente, alla luce della decisione di un giudice federale che blocca temporaneamente l’ordine esecutivo.