Vaccinati lo stesso giorno nello stesso centro di Arona (Novara), sono entrambi morti nell’arco temporale di due settimane l’uno dall’altro. Vittime un uomo di 50 anni, Massimiliano Marcacci, ex arbitro e calciatore, e Andrea Pirali, di 52 anni.
Ai due, secondo quanto riporta Repubblica, lo scorso 30 maggio era stata inoculata la prima dose del siero Comirnaty, prodotto dal colosso Usa, Pfizer.
Marcacci, sul cui decesso la procura di Verbania ha aperto una inchiesta, è morto nei giorni scorsi nella sua casa di Lesa, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, dove viveva con la moglie, ex pallavolista, e tre figlie di 5, 7 e 9 anni.
Marcacci ha avuto un malore a distanza di due settimane dalla vaccinazione mentre Pirali si era sentito male in bagno non appena rientrato a casa dopo l’inoculazione. La coincidenza del luogo e del giorno delle due vaccinazioni, però, ha spinto la procura di Verbania a chiedere accertamenti anche su questo secondo decesso e ha disposto l’autopsia.
Il decesso dei due si aggiunge alla lunghissima lista di morti registrati negli ultimi sei mesi in Italia. Si contano a migliaia (meno di un decimo viene segnalato perché gli altri morti vengono subito bollati e rubricati “senza correlazione” o per altre patologie…), sebbene i cosiddetti “professionisti dell’informazione” legati al doppio filo con Big Pharma, tendono a nascondere le notizie, relegandole a trafiletti quando ad occuparsene sono i giornali locali o l’informazione alternativa e indipendente.