16 Gennaio 2025

Vatileaks 2, Chaouqui: "Volevo aiutare Papa non un posto"

Correlati

Vatileaks 2, Chaouqui: "Volevo aiutare Papa non un posto"
La pierre Francesca Chaouqui

SAN SOSTI (COSENZA) – “Volevo aiutare il Santo Padre, non avere un posto in Curia”. Lo ha detto incontrando i giornalisti in Calabria, Francesca Immacolata Chaouqui, la pierre imputata nell’inchiesta “Vatileaks 2” insieme a monsignor Angel Lucio Vallejo Balda, Nicola Maio e i due giornalisti, Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, autori di due libri che contengono le presunte “soffiate” di Chaouqui e Balda. Per i cinque accuse pesanti. Francesca Chaouqui, Balda e Maio sono sotto processo per associazione a delinquere e sottrazione e diffusione di documenti riservati mentre per i due giornalisti solo quest’ultimo capo d’imputazione.

Francesca Chaouqui sceglie San Sosti, il paese in provincia di Cosenza dove è nata 35 anni fa, per raccontare la “sua verità”, una verità “difficile” da affermare dopo “la gogna mediatica” cui è stata esposta in seguito all’arresto (e l’immediato rilascio) avvenuto agli inizi di novembre per ordine del pontefice con l’accusa di essere un “corvo” della Chiesa. Insieme a lei finì agli arresti, dietro le mura leonine monsignor Balda, dov’è attualmente detenuto. “Sono imputata – ha detto la donna – in un processo senza prove e se sarò condannata subirò una pena da innocente”.

Chaouqui non risparmia critiche alla stampa, parlando di “processo mediatico”. “Da me – ha detto – non si saprà mai nulla delle conversazioni avute con il Papa o degli atti che ho avuto e letto. Non tradirò mai il mio segreto di Stato, anche se mio figlio dovesse nascere in carcere. Non volevo un posto in Curia, così come hanno detto a Papa Francesco il giorno dopo il mio arresto”.

Chaouqui parla anche del rapporto con Vallejo Balda. “E’ vero – ammette – sono stata io a presentare i due giornalisti a monsignor Balda, ma non c’era nessun accordo per passare loro carte private. E’ stato mons. Balda a consegnare quei documenti per dimostrare che la riforma non era stata messa in pratica”.

E sulla sua nomina in Vaticano, l’esperta di pubbliche relazioni chiarisce. “Sono un’esperta in comunicazione. Il mio curriculum – dice – era idoneo, e nessun cardinale o intrigo di palazzo ha fatto sì che fossi nominata. Se tornassi indietro, anche se dovessi finire in carcere, riaccetterei senza dubbio l’incarico offertomi perché stavo contribuendo al rinnovamento del Vaticano”.


SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Potrebbero interessarti

Mons. Viganò, il Pastore di Cristo contro i tiranni

Altre news

Forte terremoto in Giappone: magnitudo 6.9. Allerta tsunami

Una potente scossa di terremoto di magnitudo 6.9 si è verificata oggi alle 21:19 locali (le 13:19 in Italia)...

DALLA CALABRIA

Scoperti al porto di Gioia Tauro 110 kg di cocaina nascosta tra bobine di carta

La droga, purissima, era in un container proveniente dal Nord America e diretto in Italia. Se immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare alle organizzazioni criminali l’enorme introito di circa 20 milioni di euro

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)