La Calabria è terra di “sventure” e anche di conquiste, visto che un po’ tutti passano per lo stivale a raccattare voti e consensi; servano per le primarie che per le elezioni politiche ed europee.
In questa terra di frontiera, che potrebbe davvero svilupparsi con il suo patrimonio ambientale oltre che dalle rovine archeologiche della Magna Grecia, ci sono stati persino Renzi e Bersani, poi di nuovo Renzi e nuovamente Bersani. D’Alema. Segno che la Calabria, non da oggi, non ha una sua dignità né una sua autonomia politica.
Proviamo a immaginare se un politico calabrese (tutti di bassa lega, purtroppo!) andasse in Puglia, in Toscana o nella Liguria di Grillo a chiedere voti e fare comizi. Li prenderebbero a pernacchie.
Oggi è arrivato Vendola dalla Puglia, candidato alle primarie Pd. Il conquistadores pugliese, governatore di quella Puglia balcanica dove la Sacra Corona Unita da qualche anno è in “silenzio” o ha perso la “potenza di fuoco” che aveva un tempo. C’è effettivamente da chiedersi se lo Stato ha sconfitto l’antistato o le cosche sono diventate lo Stato? Difficile appurarlo, ma l’ipotesi non fa grinze seppure si tratti sempre di una ipotesi. Vendola va in terra di ‘Ndrangheta, l’organizzazione classificata come “più potente al mondo” e si lascia andare…
“In questo clima di paura che inghiotte il futuro del nostro Paese ed in particolare del Mezzogiorno – afferma lo sfidante di Renzi e Bersani a palazzo Chigi – c’e’ un luogo che e’ la Calabria che rappresenta tutte le potenzialita’ e nello stesso tempo tutte le sventure di questa terra, un luogo meraviglioso ferito profondamente da classi dirigenti che l’hanno spolpato vivo”. Spolpato vivo! Eccolo il wiki della sinistra.
“Non si puo’ salvare l’Italia – prosegue Nichi – se non si parte dal sud, dalla Calabria e da Rosarno, luogo emblematico di questo Mezzogiorno dove si dovra’ vincere la sfida contro la criminalita’ organizzata ma anche quella dell’accoglienza verso tantissimi nostri fratelli che qui arrivano”.
Chissà perché i migrantes arrivino tutti in Calabria e non in Puglia non si sa. Provate a chiedere a Vendola qual è la Riace e la Rosarno pugliese e sentirete rispondervi che “…che la Puglia è tutta multietinica, da Foggia a Ostuni, da Lecce a Taranto” oppure che “è un cane che si movde la coda”, cioè niente. La Puglia di D’Alema è un isola felice.
Niente criminalità, un po’ come in Sicilia niente mafia. Solo delinquentucci da strapazzo. Rubagalline. Qualche corrotto come ce ne sono dappertutto. Soprattutto niente rumeni e extracomunitari. Ecco perché gli investitori sono attratti dai mille affari in Puglia, come l’eolico, ed ecco ancora perché il turismo da quelle parti funziona. Cavolo se funziona! A quelle latitudine, concluderebbe un saggio anonimo, “o le cosche sono tutte dentro oppure hanno raggiunto la pax con la politica”, poiché, del resto, non risulta che la Sacra Corona sia tutta dentro. Ma la Puglia è un’isola felice. Punto!
“Oppure….Vendola” è lo slogan di Nichi per la corsa alle primarie. E lui, assolto per un reato odioso come l’abuso d’ufficio, vuol recuperare terreno rispetto a Renzi e Bersani per le Primarie di coalizione del centrosinistra. Vorrebbe fare il premier ma alla fine sarà solo il wiki dell’emisfero sinistro della sinistra italiana. Come dire, sbarca in Calabria con un carico di disperazione. Però lui almeno c’azzecca in quest’ambiente. E Di Pietro? Stendiamo un velo pietoso.