“Migranti economici e rifugiati politici hanno diritti diversi. non cederò allo spirito di confusione imperante”. Lo ha scritto in un Twett il presidente francese Emmanuel Macron dopo il vertice trilatera sui migranti a Trieste tra Italia, Francia e Germania.
Il confronto Gentiloni-Merkel-Macron, voluto dal premier italiano per tornare a spingere l’Europa a fare passi concreti per affrontare l’emergenza immigrazione, non è riuscito a far arretrare di un millimetro la determinazione del presidente francese a non occuparsi dei migranti economici, cioè i clandestini, che sono la stragrande maggioranza (85%) rispetto ai migranti che possono ottenere lo status di rifugiati politici.
Per il premier italiano “la distinzione che fa Macron è legittima. Anche noi diciamo che i rifugiati e i migranti economici non sono un fenomeno che ha le stesse caratteristiche ma diciamo che non si può ignorare la realtà delle grandi migrazioni”. E che l’Italia continuerà a “battersi” perché la politica migratoria “non sia affidata soltanto ad alcuni paesi ma sia condivisa da tutta l’Ue”.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha ribadito la sua solidarietà all’Italia e assicurato che l’Ue non può essere “solo l’Europa dell’economia ma anche l’Europa che affronta insieme tutte le sfide”. Ma la strada per una intesa di largo respiro è ancora molto lunga. Nessuno dei paesi Ue è infatti disponibile ad aprire i porti per far sbarcare gli immigrati che resteranno, almeno per ora, un problema dell’Italia, paese sempre più solo.