1 Aprile 2023

Ucraina, Papa Francesco: “Disponibile a incontrare Putin, dietro guerra non solo Russia”

In occasione del suo decimo anniversario di pontificato il Santo Padre si racconta in una intervista esclusiva ad una emittente svizzera. Secondo il pontefice il presidente russo "è un uomo colto". Bergoglio ha sostenuto che dietro il conflitto ci sono gli imperialismi. Nello scontro con Kiev c'è "l'industria degli armamenti che è uno dei maggiori beneficiari delle guerre"

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La forza motrice dietro la guerra in Ucraina sono gli “interessi imperiali” di diversi “imperi” e non solo di quello russo, ha detto Papa Francesco in un’intervista rilasciata a una emittente svizzera italiana, la RSI.

L’intervista, rilasciata in Vaticano, andrà in onda domenica ma alcuni estratti sono stati diffusi oggi dall’agenzia di stampa vaticana. Nel colloquio con il giornalista il pontefice ha espresso disponibilità a incontrare il presidente russo Vladimir Putin per la pace.

“Putin sa che sono disponibile. Ma lì ci sono interessi imperiali, non solo dell’impero russo ma anche di altri imperi. È tipico dell’impero mettere le nazioni al secondo posto”, ha detto Francesco.

Il pontefice ha sostenuto che l’industria degli armamenti è uno dei maggiori beneficiari delle guerre. Citando un esperto, ha detto: “Se per un anno non si producessero armi, il problema della fame nel mondo sarebbe risolto. È un mercato. Si fanno guerre, si vendono armi vecchie, se ne testano di nuove”. Papa Francesco, 86 anni, celebra il decimo anniversario della sua elezione sul soglio di Pietro il prossimo 13 marzo.

“Siamo in una guerra mondiale”, ha detto ancora Bergoglio. “È cominciata in pezzetti e adesso nessuno può dire che non è mondiale. Perché le grandi potenze sono tutte invischiate. E il campo di battaglia è l’Ucraina. Lì lottano tutti”. Il Papa racconta che Putin sa che lui vorrebbe incontrarlo, “ma lì ci sono tutti interessi imperiali, non solo dell’impero russo, ma degli imperi di altre parti”.

Papa Francesco prima del conflitto in Ucraina ha incontrato più volte Putin. Se lo incontrasse oggi cosa gli direbbe?

“Gli parlerei chiaramente come parlo in pubblico. È un uomo colto. Il secondo giorno della guerra sono stato all’ambasciata di Russia presso la Santa Sede a dire che ero disposto ad andare a Mosca a patto che Putin mi lasciasse una finestrina per negoziare. Mi scrisse Lavrov dicendo ‘grazie ma non è il momento’. Putin sa che sono a disposizione. Ma lì ci sono interessi imperiali, non solo dell’impero russo, ma degli imperi di altre parti. Proprio dell’impero è mettere al secondo posto le nazioni”.


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