27 Aprile 2024

FSB: “L’Ucraina addestra miliziani islamici in Medio Oriente”

Il capo dell'Fsb Alexander Bortnikov ha accusato Kiev di addestrare miliziani islamisti in Medio Oriente. Secondo il direttore dell'intelligence ciò è evidenziato dal gran numero di stranieri che combattono con le forze di Kiev. "Sono nazionalisti, mercenari, islamisti che il Paese porta a combattere contro la Russia"

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Il direttore dei servizi di sicurezza interni russi (Fsb) Alexander Bortnikov ha dichiarato che i servizi segreti dell’Ucraina hanno contribuito all’attentato terroristico di Mosca che è stato perpetrato da islamisti radicali. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti.

Bortnikov ha accusato l’Ucraina di addestrare miliziani islamisti in Medio Oriente. Secondo Bortnikov, citato dalla Tass, ciò è evidenziato dal gran numero di stranieri che combattono con le forze di Kiev. “Sono nazionalisti, mercenari, islamisti che il Paese porta a combattere contro la Russia”, ha aggiunto il capo dell’Fsb, senza fare riferimento diretto ai 4 arrestati per l’attentato a Mosca ma sottolineando che rappresentanti ucraini hanno visitato le basi di terroristi in Medio Oriente.

Bortnikov ha detto che gli attentatori del Crocus City Hall sono stati “addestrati da Kiev in Medio Oriente”. E che i risultati preliminari dell’inchiesta indicano un coinvolgimento degli Usa e della Gran Bretagna nell’attacco a Mosca.

Il capo dell’intelligence russa Bortnikov, ha affermato inoltre che l’attacco terroristico al teatro Crocus “è stato preparato da islamici radicali con il sostegno dei servizi segreti dell’Occidente e dell’Ucraina”.

La Russia risponderà con misure di rappresaglia all’attacco dei terroristi al Crocus City Hall di Mosca, ha aggiunto Bortnikov, citato dalla Tass. Bortnikov spiega che il capo dei servizi segreti militari ucraini, Kirylo Budanov, “è un obiettivo legittimo per le forze militari russe, così come ognuno che perpetra crimini contro la Russia”.

L’Ucraina si preparava ad accogliere “come eroi” i terroristi che hanno compiuto l’attacco al Crocus City Hall di Mosca, ha detto Bortnikov, citato dalla Tass.

“Le ipotesi della Russia di un legame con l’Ucraina per quanto riguarda l’attentato a Mosca sono ridicole”, secondo una fonte diplomatica occidentale all’agenzia di stampa Ansa. “Non è stata presentata alcuna prova: si tratta di un altro esempio della disinformazione del Cremlino”, precisa.

Tuttavia, le informazioni preliminari raccolte dagli interrogatori degli arrestati “confermano la pista ucraina” nell’attacco di venerdì al Crocus City Hall di Mosca, afferma dal canto suo anche il servizio di sicurezza interno Fsb, citato dall’agenzia Ria Novosti.

La Corte di Mosca che si occupa della strage al Crocus City Hall ha tramutato in arresto il fermo di un ottavo sospetto nell’attacco. Si tratta di Alisher Kasimov, originario del Kirghizistan ma cittadino russo. L’uomo è accusato di avere affittato un appartamento ai presunti terroristi, ma lui ha detto di averlo fatto senza sapere di chi si trattasse.

Tre giorni dopo la strage Vladimir Putin è tornato ieri a rivolgersi ai russi, e al mondo intero, per dire che l’attacco al Crocus City Hall è stato compiuto da “islamici radicali”. Ma allo stesso tempo ha rilanciato i sospetti su Kiev, affermando che l’inchiesta dovrà appurare “chi è il mandante” della strage. “Dobbiamo rispondere alla domanda perché i terroristi cercavano di andare in Ucraina e chi li aspettava là”, ha affermato il presidente in un incontro con i suoi collaboratori sulle misure da adottare dopo l’attentato, il cui bilancio è salito a 139 morti, mentre un centinaio di feriti rimangono ricoverati in ospedale.

L’attacco è stata “un atto di intimidazione alla Russia e sorge la domanda chi beneficia di questo”, ha aggiunto, accusando gli Stati Uniti di “cercare di convincere tutti” che Kiev non ha avuto alcun ruolo nella strage. Per poi ordinare ai suoi di riferirgli costantemente di come procedono le indagini sui terroristi arrestati, ma anche sui loro “mandanti”.

E’ ancora presto per parlare di quale sarà la reazione della Russia se sarà provata la partecipazione dell’Ucraina nell’attacco di venerdì al Crocus City Hall di Mosca, ha detto alla Tass il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Un’inchiesta è in corso, non sarebbe corretto fare speculazioni ipotetiche in questo momento”, ha detto il portavoce.


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