Straordinario ritrovamento da parte dei Carabinieri Tutela dei Beni Culturali. Il militari hanno rinvenuto i pezzi meravigliosamente affrescati di una tomba sannitico campana risalente a duemila e trecento anni fa. I reperti risalgono infatti IV-III secolo a.C. Le attività d’indagine sono iniziate nel ’95.
Le lastre, una delle quali ritrae un giovane eroe di Paestum armato di scudo circolare e giavellotti che conduce per le briglie un mulo con un carico sulla groppa e un cagnolino, provengono dalle aree archeologiche di Paestum.
I particolari dei ritrovamenti sono stati resi noti giovedì 26 ottobre, al Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri a Roma, durante la presentazione della mostra “L’Arma Custode della Memoria” alla presenza del ministro di Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette.
Attività investigativa per il recupero di 5 pannelli di affresco pæstani
Nel 1995 – spiega l’Arma dei Carabinieri – fu avviata un’importantissima indagine con la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), per debellare il fenomeno dello scavo clandestino e ricettazione di reperti archeologici, diffuso nelle aree comprese tra Casal di Principe, Mondragone ed Aversa, località in provincia di Caserta.
Il principale indagato era un noto trafficante internazionale.
Nel corso delle attività investigative, quando erano state già documentate le attività illecite addebitategli, il trafficante morì in un incidente stradale, nei pressi di Cassino. Le intercettazioni telefoniche consentirono di appurare che il principale indagato deteneva centinaia di foto raffiguranti reperti archeologici, oggetto della trattazione con tombaroli, e immagini di altri reperti già piazzati sul mercato illecito internazionale.
Le perquisizioni dell’auto incidentata e dell’abitazione del trafficante permisero di sequestrare numerosissime foto raffiguranti reperti archeologici che, in alcuni casi, riportavano tracce terrose e calcaree: classici segni attestanti la provenienza da recenti scavi clandestini. Le foto furono archiviate dagli investigatori del Tcp (Tutela patrimonio culturale), per poter localizzare i reperti in esse effigiati, ed inserite nella Banca dati, gestita dal Comando Carabinieri Tcp.
Nel corso di controlli e ricerche scientifiche presso istituzioni internazionali, sono stati individuati e localizzati i predetti reperti che, in parte, sono rientrati nel patrimonio culturale dello Stato.
Nel prosieguo delle attività di monitoraggio del mondo antiquariale, recentemente sono state acquisite notizie su 5 pannelli di affresco, raffiguranti Donne Offerenti e Cavalieri, localizzati in un deposito a Campione d’Italia.
Il confronto effettuato tra le foto dei cinque pannelli nel deposito con quelle inserite in Banca Dati Tcp, permetteva di identificare i beni e di attribuirli a quelli trattati dal trafficante internazionale. Le opere sono state visionate da esperti del “Mibact” (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) che ne hanno rilevato la perfetta corrispondenza. A seguito di ciò veniva informata la Procura della Repubblica di Roma che ne disponeva il sequestro a carico di un cittadino elvetico che li aveva acquisiti come terzo in buona fede.
Gli eccezionali reperti, costituenti porzioni di tombe dipinte con scene affrescate sannitico-campane del IV-III secolo a. C., con l’immagine di personaggi femminili in atto di offrire doni (Domina con ancelle) e guerrieri, a seguito dell’autorizzazione della Procura della Repubblica di Roma, saranno restituiti al “Mibact”, per la pubblica fruizione.