Sono tredici volte che la complessa vicenda di Stefano Cucchi, il geometra romano arrestato nel 2009 per droga e morto una settimana dopo in ospedale, arriva nelle aule di tribunale. E a volte proprio le aule di tribunale hanno riservato colpi di scena; l’ultimo l’11 ottobre con la rivelazione di un verbale in cui il carabiniere Francesco Tedesco, imputato, accusa del pestaggio altri due colleghi, Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo, anche loro sotto processo.
Tutto iniziò il 15 ottobre 2009, quando Cucchi fu arrestato perché trovato in possesso di droga. Già nel cuore di quella notte si sentì male in caserma, e le sue condizioni peggiorarono, tant’è che in breve tempo fu portato in ospedale, dove morì. Furono portati a processo sei medici, tre infermieri e tre agenti della penitenziaria; per accuse terribili, contestate a vario titolo, ovvero abbandono d’incapace, abuso d’ufficio, favoreggiamento, falsità ideologica, lesioni e abuso d’autorità. Nella prima indagine, l’ipotesi accusatoria fu che Cucchi era stato ‘pestato’ nelle celle del tribunale e in ospedale era stato abbandonato e lasciato morire di fame e sete.
Nel processo di primo grado, però, i giudici arrivarono a un’ipotesi diversa: nessun pestaggio, ma morte per malnutrizione. Unici colpevoli furono dichiarati i medici – per omicidio colposo – mentre furono con assolti infermieri e agenti penitenziari.
Davanti ai giudici d’appello, tutto fu ribaltato: tutti gli imputati furono assolti, senza distinzione di posizioni. E la Cassazione arrivò alla parziale cancellazione di quella sentenza e l’ordine di un appello-bis per omicidio colposo per i medici. La conclusione fu una nuova assoluzione (nel frattempo diventò definitiva l’assoluzione di agenti e infermieri), e un successivo nuovo annullamento in Cassazione (è in corso un nuovo processo d’appello, in attesa dell’affidamento di una nuova perizia).
L’ostinazione di Ilaria Cucchi e della sua famiglia portarono poi all’inchiesta-bis, oggi al vaglio della III Corte d’Assise, in cui sono imputati cinque carabinieri, tre dei quali accusati di omicidio preterintenzionale. Nell’ambito di quest’ultimo dibattimento, il colpo di scena dell’11 ottobre con il ‘racconto su carta’ di uno dei militari imputati.