La Commissione Affari Sociali della Camera adotta il testo base per l’istituzione della Commissione Bicamerale d’inchiesta sul Covid. A votare a favore sono il centrodestra unito e il Terzo Polo.
Il Pd, il M5s e Avs non partecipano alla votazione. E’ quanto si apprende al termine dei lavori della Commissione. Entro martedì 18 aprile alle 18 scade il termine per la presentazione degli emendamenti.
“Non ci hanno dato neanche un’ora di tempo per vedere il testo unificato che hanno messo a punto loro e che ci hanno appena presentato”, spiega la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella, “così abbiamo deciso di uscire e di non votare”.
Sotto la lente la campagna vaccinale e le mascherine
L’intesa raggiunta in maggioranza – riporta il Sole 24 Ore – ha accelerato i tempi e così il testo riformulato può approdare a Montecitorio per il voto. In merito ai vaccini, tra le modifiche aggiunte in extremis, la commissione d’inchiesta potrà «svolgere indagini relative agli acquisti delle dosi» nonché «all’efficacia del piano vaccinale predisposto», e stimare l’incidenza degli «eventi avversi e sindromi post vacciniche denunciate», si legge nel testo, che istituisce l’organismo bicamerale che sarà composto da 15 deputati e 15 senatori. Questi ultimi dovranno indagare anche sull’acquisto di «dispositivi di protezione individuale» e medici, verificando eventuali «ritardi, carenze e criticità nella catena degli approvvigionamenti» e indagando su «abusi, sprechi, irregolarità».
Si indaga anche sulle chiusure e le attività del commissario
Un focus a parte la commissione di inchiesta dovrà dedicare ad alcune attività portate avanti dal Commissario straordinario Domenico Arcuri: nello specifico riguardanti «l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale prodotti in Cina», la «realizzazione di strutture e unità sanitarie destinate ai pazienti affetti da Covid-19, degli hub vaccinali – le cosiddette primule – e dell’applicazione Immuni», l’acquisto «di banchi a rotelle». Più in generale l’inchiesta dovrà «valutare le misure di contenimento adottate dal Governo», individuando «eventuali obblighi e restrizioni carenti di giustificazione in base ai criteri della ragionevolezza» e verificando «il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali costituzionalmente garantite». Sotto la lente della commissione finirà in particolare «la legittimità della dichiarazione dello stato di emergenza e relative proroghe, nonché dello strumento della decretazione d’urgenza», e «l’adeguatezza ed efficacia delle misure di chiusura delle scuole».
Le polemiche sulla decisione di escludere le Regioni
Il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione è fissato per martedì 18 aprile, poi partirà l’iter che si concluderà in aula. Ma il percorso non si annuncia facile. Il centrodestra esulta, con l’istituzione della commissione parlamentare di inchiesta sul Covid: Fratelli d’Italia «non intende sostituirsi alla magistratura, ma vuole che sia fatta chiarezza su molte vicende che suscitano legittime perplessità e dubbi sulle modalità con cui è stata affrontata la pandemia». Insorgono invece Pd e M5S, per i quali la maggioranza vuole strumentalizzare la pandemia per attaccare le opposizioni che all’epoca erano al governo. Nel mirino anche la decisione di escludere dai temi di indagine la gestione delle Regioni: secondo quanto si apprende, quest’ultima richiesta sarebbe stata avanzata dalla Lega per non vedere coinvolta nell’inchiesta la Regione Lombardia, ancora guidata dal leghista Attilio Fontana, lo stesso che gestì la pandemia. Ma, in cambio, FdI avrebbe incassato un altro risultato: quello di poter allargare l’indagine anche al piano vaccini. Altro tema che il partito di Salvini avrebbe preferito lasciar fuori, ma che invece è stato fortemente voluto da Fdi..
Opposizioni sull’Aventino, ma Terzo Polo verso la presidenza
«Un’inchiesta parlamentare sulla gestione del Covid che non possa chiamare in causa le Regioni che hanno la delega alla Sanità “è ridicola e non ha senso», commentano Pd e Cinque Stelle. «Se intendono fare una Commissione d’inchiesta farsa, con un finale già scritto che esclude l’analisi dell’operato delle Regioni» mettendo «in discussione l’utilità dei vaccini, se la faranno da soli senza il M5S», dichiara Giuseppe Conte. Dalle altre opposizioni si smarca invece il terzo polo, che vota con il centrodestra e che, secondo rumors parlamentari, potrebbe incassare la presidenza della commissione d’inchiesta con Davide Faraone. È proprio quest’ultimo a spiegare che «la nostra proposta sulla commissione Covid contiene anche le Regioni. Ripresenterò emendamenti che vanno in quella direzione. Spero che il centrosinistra e il M5S la smettano con l’Aventino e ci diano una mano per modificare questa legge».