Dietrofront di Governo e Cts su Astrazeneca. Il siero non va più bene per i giovani dai 18 in su, ma soltanto dai 60 anni in poi. C’è voluta la morte di una diciottenne in Liguria, Camilla Canepa, deceduta al San Martino di Genova per una trombosi, in seguito alla somministrazione del vaccino Astrazeneca all’open day, autorizzato, come asserisce il governatore Giovanni Toti, dallo stesso Comitato tecnico scientifico, per innestare la marcia indietro dell’esecutivo e dei cosiddetti esperti in seno comitato governativo.
La decisione di autorizzare il siero del colosso anglo-svedese per chi ha oltre sessant’anni di età è arrivata oggi. “Il vaccino di Astrazeneca è fortemente raccomandato per gli over 60 mentre chi ha meno di sessant’anni e ha già fatto una dose del siero a vettore virale farà la seconda con Pfizer o Moderna”. Ipotesi mista, però criticata da alcuni esperti, Crisanti in testa, che affermano come allo stato attuale, in piena sperimentazione, non ci siano dati per capire se è meglio o peggio fare una doppia dose mista, detta anche eterologa, o lasciar perdere.
“Il Cts ha raccomandato per le prime dosi di vaccinazioni di riservare le dosi di AstraZeneca per coloro che abbiano età uguale o superiore a 60 anni, per la fascia sotto i 60 anni c’è invece la raccomandazione per i vaccini a mRna.
In questo contesto epidemiologico mutato “il Cts in dialogo stretto con Aifa e le altre istituzioni sanitarie del paese, ha ritenuto opportuno rivalutare le indicazioni all’uso del vaccino AstraZeneca perchè essendo mutato lo scenario il rapporto tra benefici e potenziali rischi legati a trombosi rare cambia in funzione dell’età ma anche del mutato scenario”, ha detto il coordinatore del Cts Locatelli. “Per le seconde dosi – ha detto ancora – si è deciso di dare una raccomandazione per impiegare una stessa dose dello stesso vaccino per over 60, mentre per gli under 60 pur in assenza di segnali di allerta preoccupanti, la raccomandazione è per la vaccinazione eterologa”.
Il generale dell’esercito, Figliuolo, commissario per l’emergenza, già noto per la vergognosa e allucinante messa in scena dei carri militari a Bergamo con le bare da cremare, dopo i disastri di Arcuri e inefficienze e sprechi dell’Ufficio da lui guidato, insiste ancora per vaccinare l’universo mondo, persino i bambini. E sarebbe disponibile anche ad andare casa per casa a far vaccinare di forza i cittadini. Una follia che nemmeno l’alto gerarca di Hitler Goebbels si sarebbe sognato di fare.
Il Nostro, citato dal mainstream, ha affermato che “sono potenzialmente 7,4 i milioni di italiani sopra i 60 anni che potranno ricevere ancora il vaccino di Astrazeneca alla luce delle nuove indicazioni del Comitato tecnico scientifico”, ha spiegato mister stellette, sottolineando che si tratta di 3,5 di over 60 che devono ancora ricevere la prima dose – e sono quelli, ha detto, “su cui dobbiamo continuare sempre e in maniera incalzante (ha detto “in maniera i-n-c-a-l-z-a-n-t-e”) a cercare di somministrare” i vaccini – e 3,9 milioni di over 60 che devono invece fare il richiamo.
Il vaccino, va tuttavia ricordato a tutti, soprattutto al generale Figliuolo, non è obbligatorio né chi rifiuta di farlo può essere discriminato o deportato come immagina più di qualcuno che ha giurato sulla Costituzione e la calpesta, in modo sprezzante in nome di altri interessi ma mai in nome del Popolo Italiano, che era, è e resta Sovrano, non soldatini di Figliuolo e altri strapagati dai cittadini. Evidentemente l’alto ufficiale con le stellette non ancora preso visione della risoluzione del Consiglio d’Europa approvata all’unanimità nei mesi scorsi dai 47 stati membri.
“In questa fase – continua il generale con un linguaggio paraterroristico – noi continueremo ad utilizzare il vaccino AstraZeneca secondo le indicazioni e raccomandazioni del CTS che tradurremo in maniera perentoria (ascoltate il tono arrogante e saccente tipico di un despota: “tradurremo in maniera p-e-r-e-n-t-o-r-i-a) per l’utilizzo sui territori”.
L’opposizione politica e parlamentare purtroppo non esiste. Tutti sono in partita ma nella stessa metà campo, a braccetto l’uno con l’altro, e a nessun politicante viene in mente di fare barricate in parlamento e altrove per cacciare via questo alpino fedele a Draghi che vorrebbe condurre sperimentazioni sanitarie di massa in danno della popolazione, in sfregio alla Costituzione e a norme internazionali. Qualcuno dovrebbe ripassare la Storia, e magari leggere il Codice di Norimberga, stilato dopo l’omonimo processo ai Nazisti, che vieta ogni tipo di sperimentazione sanitaria sugli esseri umani.