“Partendo da Pietro Iannazzo, elemento di vertice dell’omonima cosca di Lamezia Terme, abbiamo intercettato dirigenti del Neapolis e da qui abbiamo esteso l’attenzione a tutta la Lega Pro”. Lo ha detto stamattina a Radio Anch’io il procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, che ha condotto l’inchiesta che ha portato ieri all’operazione “Dirty Soccer” con 50 arresti e una settantina di indagati.
“Abbiamo scoperto così – ha spiegato Lombardo – che si erano costituite due associazioni che avevano come obiettivo la frode sportiva, una faceva capo al Neapolis e l’altra alla Pro Patria, società attorno alle quali ruotava tutto il sistema”.
“Il problema che è emerso dalla nostra inchiesta è rappresentato dalle scommesse sportive nelle serie minori perchè alimentano la corruzione”, ha proseguito Lombardo. “Una corruzione che viene finanziata da gruppi di serbi, maltesi e albanesi che hanno soldi di provenienza sconosciuta e che finanziano le scommesse e, di conseguenza, la corruzione nel mondo del calcio.
Sono finanziamenti dei quali non conosciamo la provenienza, ma che provengono comunque dall’estero. Sappiamo che su una sola partita è stato realizzato un montepremi di scommesse di 68 mila euro”.
“Il fatto è che gli italiani – ha concluso Lombardo – in materia di scommesse non hanno limiti. C’è crisi su tutto ma in questo specifico settore no. Siamo un popolo di scommettitori”.
MATTEO RENZI “NALL’ESTERO CI PRENDONO IN GIRO, CAMBIARE PASSO”
“E’ arrivato il momento di cambiare totalmente passo, mi piacerebbe farlo insieme a tutte le forze politiche. Chiederò dopo Regionali di mettersi attorno a un tavolo su questo, ma occorre dire con chiarezza che alcuni personaggi del mondo del calcio devono ricevere uno stop”. Lo afferma Matteo Renzi a Rtl 102.5 commentando l’ultima inchiesta sul calcioscommesse in Lega Pro. “Non si può andare avanti così, all’estero ci prendono in giro”, sembra che sia “tutto un magna magna”, sottolinea ancora il premier.